Giovedì 7 Novembre 2024

Eni Award, al Quirinale premiata ricerca scientifica in energia

Roma, 16 ott. (askanews) - La ricerca scientifica è come un seme che va coltivato, inserito nel contesto giusto per avere continuità e crescere che è quello dell'industria. Un settore che va potenziato in Europa perchè il rischio è che poi le scoperte più promettenti siano sviluppate da altri. È stato questo il messaggio lanciato dall'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi per sedicesima edizione degli Eni Award. La premiazione dei ricercatori è avvenuta al Quirinale alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del presidente di Eni, Giuseppe Zafarana. Un riconoscimento consolidatosi a livello internazionale per la ricerca nei campi dell'energia e dell'ambiente e che si caratterizza proprio per la applicazione pratica delle scoperte e sperimentazioni. Tra i premiati di questa edizione ad esempio nella sezione Frontiere dell'Energia le ricerche pionieristiche nel settore delle celle fotovoltaiche con un particolare minerale di biossido di titanio di calcio, realizzate dal professor Nam-Gyu Park della Sungkyunkwan University della Corea del Sud, candidato al premio Nobel. "Per ridurre o fermare il rilascio di anidride carbonica, abbiamo bisogno di tecnologia legata all'energia che non produca anidride carbonica. Quindi la cella solare è una tecnologia carbon free. Entro il 2050 abbiamo bisogno di 75 therawatt di elettricità che deve essere prodotta da tecnologie carbon free. quindi la cella solare può giocare un ruolo molto importante in questo obiettivo e in tal caso l'efficienza dovrebbe alta e inoltre è necessaria una tecnologia a basso costo per raggiungere questo sfidante obiettivo. La cella solare di perovskite è una tecnologia molto economica e la sua efficienza supera del 26% i materiali fotovoltaici convenzionali. Sono davvero onorato di ricevere questo premio Eni per la Frontiera energetica. Questo premio è conferito a chi ha raggiunto questa tecnologia all'avanguardia, quindi a noi che abbiamo sviluppato per la prima volta la cella solare di perovskite ma questo premio non è per il mio personale risultato, ma per il contributo alle soluzioni energetiche del futuro. Tra i giovani ricercatori dell'anno Elvira Spatolisano, ricercatrice presso il Politecnico di Milano dove ha conseguito la laurea magistrale nel 2018. Spatolisano ha condotto uno studio per la valorizzazione dell'idrogeno solforato, un composto spesso presente nel gas naturale. "Tutti noi siamo consapevoli del fatto che stiamo vivendo una profonda transizione in cui stiamo diciamo stiamo cercando di realizzare un uso più efficiente delle risorse stiamo cercando di abbassare il più possibile le emissioni ambientali ecco proprio in questo contesto si colloca la mia ricerca che si occupa di convertire un rifiuto tossico in un prodotto a elevato valore aggiunto come fertilizzanti a base zolfo o idrogeno che uno dei combustibili chiave nell'ottica di una transizione energetica alle rinnovabili". "E' stato sicuramente un momento di gioia e di grande onore, e rappresenta sicuramente un punto di partenza. Mi motiva a seguire la mia passione per la ricerca con ancora più grinta". Nella sezione "Eni Joule for Entrepreneurship" menzione conferita tramite Joule, la Scuola per l'Impresa di Eni è stata premiata SLY, start up fondata nel 2023 con la sede operativa principale a Santa Caterina dello Ionio, in provincia di Catanzaro con una piattaforma innovativa per l'identificazione precoce incendi boschivi e perdite di gas. A ricevere il premio tra i cofondatori Kseniya Lenarciak. "I nostri due principali casi di utilizzo sono il monitoraggio degli incendi e le perdite di gas, principalmente il metano. Abbiamo iniziato con il monitoraggio degli incendi sfortunatamente a causa di un tragico evento personale. Io sono canadese di origine ma ci siano spostati nel sud Italia, in Calabria nella metà del 2020 e come capita si sviluppò un incendio che raggiunse i terreni agricoli e cercando sul mercato una soluzione non abbiamo trovato nulla di adatto al nostro caso. e quindi abbiamo iniziato a sviluppare il primo prototipo della nostra tecnologia per impiegarla nei nostri terreni, che è quello che abbiamo fatto e lo abbiamo poi distribuito ai terreni vicini e ora stiamo lavorando con un certo numero di partner industriali". "Significa molto, come relativamente nuova italiana e nuova calabrese, cosa di cui sono molto orgogliosa, ricevere questo riconoscimento a livello nazionale, rappresentando una start up che arriva dal Sud Italia che tradizionalmente è un'area sottorappresentata del paese quando si tratta di innovazione, tecnologia e qualcuno direbbe economia in generale, significa molto e speriamo che altri con il nostro esempio facciano lo stesso".