Roma, 19 mag. (askanews) - A quasi 40 anni dalla Palma d'Oro per "Paris, Texas", il regista tedesco Wim Wenders è tornato a Cannes con due lavori: un documentario e un film di fiction, "Perfect Days". Al docufilm "Anselm" in particolare, presentato fuori concorso e accolto da applausi, Wenders tiene molto; lo considera un lavoro sperimentale sull'opera del pittore e scultore tedesco Anselm Kiefer, uno dei più grandi artisti contemporanei. "La maggior parte dei festival non mostra documentari - ha detto il regista - qualche anno fa hanno iniziato qui, a Cannes, mostrando "Fahrenheit" (di Michael Moore, ndr). Ha vinto la Palma, è stato il precursore. Oggi ci sono documentari che vengono accettati e penso sia una buona politica. Potrebbero accettarne ancora di più perché questa è la regione più avventurosa del cinema. Lo dico sapendolo, è un linguaggio più libero". Un film che sublima l'arte anche attraverso l'esperienza del 3D. "Avevo bisogno del 3D - ha spiegato - perché le persone che vengono a vedere questo film, gli spettatori, abbiano un'esperienza reale che permetta loro di sentirsi davvero immersi nel mondo di Anselm e di capire davvero la dimensione e le dimensioni delle sue opere e anche i dettagli".
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