Domenica 13 Ottobre 2024

Unicredit anticipa una tranche da 2,5 miliardi del buyback

Orcel frena sulle fusioni. Ai soci almeno 6,5 miliardi all'anno

UniCredit accelera il suo buyback anticipando al 2023 una tranche da 2,5 miliardi di euro del programma di riacquisto di azioni proprie. La banca, spiega una nota, "beneficia di elevati livelli di capitale e di una generazione organica di capitale ai vertici della categoria, sostenuta da una performance finanziaria costantemente elevata, da una solida qualità degli attivi e da un costo del rischio strutturalmente più basso" e ciò la posiziona "in modo ottimale per affrontare i periodi di incertezza macroeconomica", consentendole "di anticipare una parte del riacquisto di azioni proprie". L'obiettivo di distribuzione per il 2023 di UniCredit, che dispone di un Cet1 proforma del 15,8%, è di almeno 6,5 miliardi di euro, contro i 5,25 miliardi di euro del 2022, che si traducono in un rendimento totale di oltre il 16%. "Ciò sottolinea l'impegno di UniCredit a conseguire rendimenti interessanti e sostenibili per gli azionisti, preservando al contempo la solidità patrimoniale". Intanto il ceo Andrea Orcel, intervenuto alla Bank of America financials ceo conference, ha definito "sostenibile" l'obiettivo di remunerare gli azionisti con almeno 6,5 miliardi di euro all'anno, una capacità che non sarà impattata dalla tassa sugli extraprofitti delle banche, i cui effetti sul settore bancario italiano sono giudicati "non significativi". Mentre in tema di acquisizioni, dopo il ritorno dei rumor su Mps, ha ribadito come al momento Unicredit ritenga più conveniente ricomprare le proprie azioni che avventurarsi in fusioni. "Abbiamo dimostrato negli ultimi due anni e mezzo che se che se le condizioni non sono giuste non ci muoviamo". "E al momento, sfortunatamente o fortunatamente, comprare le mie azioni a cinque volte e mezza rispetto a fare acquisizioni e prendere rischi di esecuzioni per cui pago 9 volte" è un'alternativa su cui "non occorre spaccarsi il cervello".