Truffa bonus facciate, 31 indagati e sequestro di 52 milioni

Inchiesta avviata dalla Procura di Locri. Coinvolte 37 società. Chi ha dato il via alle indagini

Roma, 5 settembre 2023 – Trentuno persone risultano indagate in un'inchiesta coordinata dalla Procura di Roma su una presunta truffa nell'utilizzo dei fondi per il bonus facciate. Nell'ambito dell'inchiesta, avviata inizialmente dalla procura di Locri e poi trasmessa a quella della Capitale per competenza territoriale, sono stati sequestrati oltre 52 milioni di euro di crediti d'imposta che sarebbero stati percepiti illecitamente perché i relativi interventi, secondo quanto é emerso dall'attività investigativa, non sono stati mai realizzati.

Truffa bonus facciate, 31 indagati e sequestro 52 milioni
Truffa bonus facciate, 31 indagati e sequestro 52 milioni

Le indagini della Finanza di Locri

Le indagini sono state condotte dal Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza. Il sequestro delle somme di denaro relative ai crediti d'imposta illecitamente percepiti per il bonus facciate, già disposto dal gip del Tribunale di Locri, è stato convalidato, dopo che il fascicolo dell'inchiesta è stato trasmesso a Roma, dal gip della Capitale.

Le 31 persone coinvolte nell'inchiesta sono indagate per indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio.

Il meccanismo della frode

Ma come funzionava il meccanismo? Secondo la ricostruzione degli inquirenti, le 4 imprese prime cessionarie – tutte concentrate nel Lazio – avrebbero accettato cessioni di crediti inesistenti da 160 cedenti del tutto ignari. Persone che si sono ritrovati nel loro cassetto fiscale crediti di imposta per lavori mai realizzati.

Le indagini sono partite da cittadini che si sono rivolti al Guardia di Finanza perché hanno scoperto i crediti per lavori mai eseguiti e mai richiesti. Sicuramente un gesto di onestà e anche un modo per dire, io non c'entro nulla. I denuncianti vivono anche al centro-nord. 

Come è stata possibile la frode

Oggi, è l'osservazione degli investigatori, dopo i correttivi e le modifiche introdotte a fine 2021 questo tipo di reati è più difficile da realizzare, perché bisogna dimostrare l'avvenuta esecuzione dei lavori o che gli interventi siano in corso. Ma non si può escludere che le frodi continuino, anche se richiedono metodi più sofisticati.