Domenica 20 Luglio 2025

Ritardi nell'attuazione del bonus mamme: la denuncia della Cgil

La Cgil critica il ritardo del decreto ministeriale per il bonus mamme, ostacolando molte lavoratrici dal beneficiarne.

La Cgil critica il ritardo del decreto ministeriale per il bonus mamme, ostacolando molte lavoratrici dal beneficiarne.

La Cgil critica il ritardo del decreto ministeriale per il bonus mamme, ostacolando molte lavoratrici dal beneficiarne.

"A sei mesi dell'entrata in vigore della legge di Bilancio, non vi è ancora nessuna traccia del decreto ministeriale necessario a definire importi, modalità attuative e procedure per il riconoscimento del nuovo bonus mamme, cosa che impedisce a tante lavoratrici di beneficiarne. A prescindere da come si esprimerà la Corte costituzionale sulla questione relativa alla legittimità del provvedimento, non è più procrastinabile la messa a sistema della nuova disciplina". È quanto denuncia la segretaria confederale della Cgil, Daniela Barbaresi.

Con la legge di Bilancio 2025 da quest'anno alle lavoratrici dipendenti, escluse le lavoratrici domestiche e quelle autonome, madri di due o più figli, fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo, e dal 2027 alle lavoratrici madri di tre o più figli fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo, è riconosciuto un parziale esonero contributivo. L'esonero spetta a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40 mila euro annui.

"Il governo - ribadisce la dirigente sindacale - avrebbe dovuto emanare entro gennaio il decreto attuativo, ma nonostante l'inaccettabile ritardo, non risulta ancora pervenuto. Evidentemente si accontenta di lanciare proclami sul sostegno alla genitorialità, senza poi dar alcun seguito alle sue dichiarazioni". Per Barbaresi, inoltre, "occorre estendere il bonus mamme alle lavoratrici domestiche e superare le criticità di tale misura che riconosce vantaggi maggiori ai redditi più elevati".