Lunedì 4 Novembre 2024

Rettori, preoccupati per riforma accesso a Medicina

Con tagli, impensabile ingresso di altri 60mila candidati

Rettori, preoccupati per riforma accesso a Medicina

Con tagli, impensabile ingresso di altri 60mila candidati

Le rettrici e i rettori riuniti nella Crui, la Conferenza dei rettori italiani esprimono "profonda preoccupazione" per almeno tre aspetti principali che attengono la riforma dell'accesso a Medicina: in particolare evidenziano: la sostenibilità economico-finanziaria. "Il taglio subito dai bilanci delle università nell'anno corrente ha sfiorato il 10%" , scrivono. L' accoglienza e formazione adeguata dei futuri aspiranti medici. "Le risorse utilizzate finora per 20.000 studenti non possono essere sufficienti per i 60/80.000 candidati che frequenterebbero una volta che la revisione andasse a regime". La "profonda preoccupazione" dei rettori riguardo alla riforma dell'accesso a Medicina tocca almeno tre aspetti principali: la sostenibilità economico-finanziaria, innanzitutto. Il taglio subito dai bilanci delle università nell'anno corrente - fanno notare - ha sfiorato il 10%, considerato lo spostamento dei piani straordinari nella quota base e l'aumento ISTAT. Situazione che da preoccupante - osserva la Crui - "diventa drammatica quando si considera l'assoluta incertezza sul finanziamento statale anche per l'anno 2025: in questo contesto l'ingresso di 40/60.000 candidati in più è semplicemente impensabile". Al secondo punto delle preoccupazioni c'è l'accoglienza e formazione adeguata dei futuri aspiranti medici: "le risorse utilizzate finora per 20.000 studenti non possono essere sufficienti per i 60/80.000 candidati che frequenterebbero una volta la revisione andasse a regime". Infine, la tutela delle Professioni Sanitarie: "esiste un rischio consistente che la modifica delle modalità di accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e medicina veterinaria determini una ulteriore diminuzione di candidati per le altre professioni, in particolare infermieristica, i cui laureati sono molto più carenti e necessari dei medici", concludono i rettori.