Per la prima volta dal disastro di Fukushima del 2011, l'area del Giappone nord-orientale vedrà il riavvio di un reattore nucleare. Si tratta dell'unità numero 2 della centrale di Onagawa, nella prefettura di Miyagi, con funzionamento ad acqua bollente, lo stesso tipo degli impianti che subirono la fusione del nocciolo durante la crisi nucleare. Il reattore di Onagawa, gestito dalla Tohoku Electric Power, ha superato i test di sicurezza nel febbraio 2020, ottenendo il via libera delle autorità locali per riprendere le operazioni dopo oltre un decennio, grazie al completamento dei lavori per ottimizzare la sicurezza dell'impianto, tra cui la costruzione di un muro di cinta alto 29 metri e il miglioramento della resistenza sismica dell'edificio del reattore. Durante il disastro del marzo 2011, tutti e tre i reattori della centrale di Onagawa, più vicini all'epicentro del terremoto di magnitudo 9, ma meglio posizionati rispetto a quelli di Fukushima Daichii, si spensero automaticamente. Il gestore prevede di iniziare la produzione e la trasmissione di energia all'inizio di novembre, con il funzionamento commerciale attesa verso dicembre. Nonostante la volontà del governo di Tokyo di accelerare la ripresa delle centrali nucleari nel Paese privo di risorse energetiche, rimangono tuttavia le preoccupazioni sulla sicurezza tra diversi strati della popolazione. Più di una dozzina di residenti di Ishinomaki avevano intentato una causa nel 2021 per mantenere offline l'impianto di Onagawa, citando difetti del piano di evacuazione e di emergenza, ma la Corte distrettuale di Sendai ha respinto la richiesta nel maggio 2023. Oltre all'unità di Onagawa, almeno dodici reattori in sei centrali atomiche del Giappone centrale e sud-occidentale hanno ripreso a funzionare dopo aver passato gli standard di sicurezza previsti.
Ultima oraNucleare: Giappone, verso riavvio reattore vicino Fukushima