Venerdì 11 Ottobre 2024

Meloni, fiduciosa sulla crescita, +1% a portata di mano

La premier a Confindustria, impegno a correggere il 'green deal'

Meloni, fiduciosa sulla crescita, +1% a portata di mano

La premier a Confindustria, impegno a correggere il 'green deal'

"Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano soprattutto dopo i primi due trimestri, ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'assemblea di Confindustria. "Sono d'accordo con Orsini, lo ringrazio per essere stato molto chiaro su questo, sui risultati disastrosi frutto di un approccio ideologico del green deal europeo: decarbonizzazione al prezzo di deindustrializzazione, ha detto, è una debacle, è così", ha detto ancora la premier, confermando "l'impegno per correggere queste scelte". Parlando della manovra, la premier ha spiegato la ratio dietro agli aiuti alle famiglie numerose: "Voglio esser abbastanza chiara. Noi vogliamo seguire la stessa impostazione avuta finora, e che mi pare qui condivisa: leggi di bilancio ispirate a buonsenso e serietà, che concentrano le non molte risorse a disposizione nel sostegno alle imprese che assumono e creano posti di lavoro, nel rafforzamento del potere d'acquisto delle famiglie, con particolare attenzione alle famiglie con figli, non per scelta etica ma per necessità economica, e nella difesa della salute dei cittadini". E alle imprese ha spiegato: "Abbiamo dato chiaro il messaggio che lo Stato non avrebbe disturbato chi voleva fare ma gli avrebbe camminato accanto come un alleato - ha aggiunto -. Abbiamo anche detto dei 'no' quando andavano detti, perché i soldi dei cittadini non si gettano dalla finestra". Sulla scelta di Fitto all'Ue, infine: "Penso che quello di Raffaele Fitto vicepresidente esecutivo della Commissione europea sia un risultato che ci deve inorgoglire tutti, da portare a casa con il contributo di tutti, perché non è commissario di governo ma italiano e l'Italia deve fare quel che può per aiutarlo a ricoprire un incarico così importante".