
Nella trattativa sul Patto aumenta peso degli investimenti
Un nuovo documento di lavoro sulla riforma del Patto di stabilità è stato predisposto da Madrid, alla presidenza di turno dell'UE, in vista dell'Ecofin. Secondo quanto trapelato da alcune fonti diplomatiche, non si è ancora sbloccata la trattativa, ma si continua a lavorare. In particolare, aumenta ora la considerazione degli investimenti, su cui l'Italia ha posto un focus. Nella bozza precedente, gli impegni sui Pnrr erano già stati presi in considerazione; ora, inoltre, è emersa una sorta di eccezione per gli investimenti legati al cofinanziamento nazionale dei fondi UE. Nel testo di lavoro della presidenza spagnola dell'UE, definito da Madrid come "landing zone" per l'accordo, si indica un nuovo punto sugli investimenti come "soluzione transitoria", con una parziale riformulazione che prevede appunto il cofinanziamento nazionale dei fondi UE: "Gli impegni dei Piani di ripresa e resilienza saranno considerati sufficienti a soddisfare le condizioni della proroga nella prima tornata di piani fiscali-strutturali a medio termine - si legge -. I progetti relativi ai prestiti del Fondo per la ripresa e la resilienza nel 2025 e nel 2026, nonché il cofinanziamento nazionale dei fondi UE, saranno presi in considerazione ogni volta che uno Stato membro richiede un'eccezione alla salvaguardia del non-backloading, a condizione che ciò non metta a repentaglio la sostenibilità fiscale nel medio termine". Il principio del "non-backloading" del nuovo Patto dovrebbe portare ad aggiustamenti dei conti lineari e sin dall'inizio dei piani di spesa per evitare che eventuali rinvii compromettano gli obiettivi di consolidamento.
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