"Voglio parlare, voglio dire tutta la verità". Lo ha detto il fratello di Saman, annunciando la decisione di rispondere alle domande. Questo, dopo l'ordinanza della Corte di assise reggiana che aveva dichiarato inutilizzabili le dichiarazioni del giovane in precedenza, tra maggio e giugno 2021, perché, secondo i giudici, doveva essere iscritto nel registro degli indagati. Imputati sono cinque familiari: i genitori (la madre latitante), lo zio e due cugini. E' stato fatto entrare prima dell'ingresso dei parenti e viene sentito dietro ad un doppio paravento. T-shirt nera, pantaloni grigi, è assistito dall'avvocato Valeria Miari.
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