
L'Ocha denuncia: la maggior parte di Gaza è off-limits, ostacolando le operazioni umanitarie e chiudendo i valichi.
Il 65% della Striscia di Gaza è soggetta a divieto di accesso ("no-go"), o sottoposto ordine di sfollamento israeliano, oppure a restrizioni che impongono il permesso israeliano alle operazioni umanitarie: lo denuncia l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) su X, dove appare una cartina che mostra le zone vietate all'accesso.
"Tutti i valichi sono completamente chiusi per i rifornimenti in arrivo, ormai da 2 mesi" e "le operazioni umanitarie sono ostacolate", scrive l'Ocha.
Dalla cartina si desume che le zone di libero accesso e circolazione comprendono solo le zone di Gaza City con una porzione del nord, di Khan Yunis e Deir al-Balah e quindi una porzione della costa meridionale. Off-limits è una fascia che segue tutti i confini sia con Israele che con l'Egitto, la zona meridionale di Rafah, parte della costa e la fascia che taglia in due la Striscia est-ovest a nord di Deir al-Balah e a sud di Gaza City. (ANSA-AFP).