L'attività manifatturiera cinese ha segnato a ottobre una frenata inaspettata, con l'indice ufficiale dei responsabili degli acquisti (Pmi) sceso a 49,5 da 50,2 di settembre (e contro stime a 50,2), a rimarcare la fragilità dell'economia a dispetto degli indicatori più recenti, piuttosto incoraggianti sugli scenari di stabilizzazione. Secondo l'Ufficio nazionale di statistica, sul dato ha pesato anche il minor numero di giorni lavorativi a ottobre a causa della lunga festività della Golden Week, durata dal 29 settembre al 6 ottobre. Anche il Pmi non manifatturiero è sceso a 50,6, da 51,7 di settembre e meno del 50,8 atteso, con il rallentamento dell'attività nel settore dei servizi e delle costruzioni. I deboli dati riflettono parte della debolezza della domanda legata alla crisi immobiliare e al rallentamento della spesa per le infrastrutture, mentre la domanda esterna resta incerta. Sia i nuovi ordini all'export sia quelli all'import si sono ridotti per l'ottavo mese consecutivo, suggerendo che i produttori stanno lottando per conquistare acquirenti all'estero e ordinano meno componenti per i prodotti finiti per la riesportazione. Da giugno il governo centrale ha presentato una serie di misure per sostenere la crescita, tra cui i tagli dei tassi di interesse, maggiori iniezioni di liquidità e stimoli fiscali più aggressivi. Tuttavia, secondo gli analisti potrebbe essere necessario un maggiore sostegno per garantire che l'economia raggiunga l'obiettivo di crescita ufficiale per il 2023 di "circa il 5%".
Ultima oraFrena manifattura in Cina a ottobre, indice Pmi cala a 49,5