La decisione dell'Armenia di aderire allo Statuto di Roma, che ha dato vita alla Corte penale internazionale, è un atto "estremamente ostile" verso la Russia. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia Tass. Lo stesso Petrov ha assicurato che Mosca sta "monitorando attentamente la situazione" nel Nagorno-Karabakh e "innanzitutto ovviamente l'aspetto umanitario, che è il più importante", riporta la Tass. "Le nostre forze di pace continuano ad assistere le persone. Molti esprimono il desiderio di entrare in territorio armeno. Viene fornito sostegno a coloro che lo desiderano", ha aggiunto il rappresentante del Cremlino. Mosca nel 2020 ha schierato un contingente di 2.000 soldati nel Nagorno-Karabakh con l'obiettivo ufficiale di garantire il rispetto del cessate il fuoco dopo i sanguinosi combattimenti di tre anni fa. Erevan accusa però la Russia di non aver fatto abbastanza per far rispettare gli accordi sul Nagorno-Karabakh. In questi giorni, dopo un'offensiva militare e una tregua mediata da Mosca, l'Azerbaigian sta prendendo il controllo del Nagorno-Karabakh provocando un esodo di massa di profughi armeni dalla regione separatista per il quale Erevan accusa Baku di "pulizia etnica".
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Cremlino, adesione Armenia a Cpi atto ostile per la Russia
Mosca: 'Monitoriamo la situazione umanitaria nel Karabah'
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