Borsa: Asia in rosso con i timori su Cina e Medioriente

Le mosse della Boj affondano lo yen. Attesa per l'inflazione Ue

Borse asiatiche in rosso in scia ai timori per la tenuta dell'economia cinese, dopo un deludente pmi manifatturiero ad ottobre, e per l'intensità dell'offensiva israeliana in Palestina, che allarma gli investitori per un possibile allargamento del conflitto. Hong Kong cede l'1,4%, Shanghai lo 0,1%, Shenzhen lo 0,5% mentre Seul affonda del 2,8%. Tengono Sydney (+0,1%) e Tokyo (+0,5%), dopo che la Boj ha allentato il suo controllo sui rendimenti dei titoli di Stato ma ha lasciato invariati in territorio negativo i tassi di interesse. La scelta di non stringere troppo le maglie della politica monetaria ha messo in difficoltà lo yen, in calo sulle principali valute e salito sopra quota 150 sul dollaro. L'inattesa discesa sotto il livello di 50 dell'indice pmi manifatturiero cinese - spartiacque tra una fase di espansione e una di contrazione - ha destato preoccupazioni sulla forza dell'economia di Pechino. Mentre il conflitto in Medioriente ha ridato fiato alle quotazioni del petrolio, dopo la correzione di ieri, con il Wti in rialzo dello 0,6% a 82,8 dollari al barile. Tra i dati attesi oggi quelli sull'inflazione dell'Eurozona, attesa in frenata al 3,1%, e sul Pil dell'area, previsto stagnante nel terzo trimestre. I future sull'Europa sono in leggero rialzo, quelli su wall Street sono poco sotto la parità.