Giovedì 25 Aprile 2024

Privacy, Apple fa ricorso: sbloccare l'iPhone sarebbe un cancro

Continua il braccio di ferro tra l'Fbi e l'azienda di Cupertino. L'ad Tim Cook vuole parlare direttamente con il presidente Obama e si dice pronto ad arrivare alla Corte Suprema

Tim Cook, ceo di Apple, dice no all'Fbi (Ansa)

Tim Cook, ceo di Apple, dice no all'Fbi (Ansa)

New York, 25 febbraio 2016 -  Prosegue negli States il feroce braccio di ferro  tra l'Fbi e la Apple  per il cellulare dell'autore della strage di San Bernardino, che gli inquirenti vorrebbero sbloccare. Da giorni governo e Federal Bureau of Investigations si scontrano contro il no secco dell'azienda che, in anticipo di un giorno rispetto alla scadenza, ha presentato appello contro l'ordinanza del giudice la obbliga a decrittare l'iPhone di Syed Rizwan Farook. Secondo Cupertino la decisione è incostituzionale in quanto viola il primo e il quinto emendamento della Costituzione americana e non ha alcuna base legale.

La stessa Apple - rivela oggi il New York Times, citando persone vicine alla compagnia - lungi dal cedere alle pressioni del governo statunitensa starebbe lavorando per sviluppare misure di sicurezza ulteriori per rendere ancora più difficile da parte del governo penetrare negli iPhone bloccati. 

LE RAGIONI DI COOK - Il ceo di Apple Tim Cook ha ribadito che violare l'iPhone del killer di San Bernardino sarebbe "un male per l'America" e stabilirebbe un precedente legale che potrebbe ledere molti americani. "Alcune cose sono difficili, e alcune cose sono giuste, e alcune cose sono entrambe - questa è una di quelle cose", ha detto Cook ad Abc News nella sua prima intervista dopo l'ordine del tribunale, spiegando di voler parlare direttamente col presidente Obama della questione per portarla su "su un percorso migliore". Per l'ad di Apple la richiesta di sblocco del governo è "l'equivalente software del cancro", e la compagnia è perciò pronta ad andare "fino in fondo", arrivando fino alla Corte Suprema se fosse necessario.

LA REPLICA DELL'FBI - Anche il direttore dell'Fbi James Comey è tornato sul caso, assicurando che "il codice che il giudice ha ordinato a Apple di scrivere funzionerebbe solo per quell'iPhone". Comey ha inoltre dichiarato di "amare la privacy" e ha rassicurato Apple sottolineando che difficilmente il caso di San Bernardino servirà da apripista".

GLI SCHIERAMENTI - Nella battaglia Bill Gates si è schierato con l'Fbi, mentre Zuckerberg dichiara di parteggiare per la Apple, come pure aveva fatto Google. Intanto i feriti della strage di San Bernardino meditano un'azione legale contro l'azienda di Cupertino.

Quanto al polso della popolazione, secondo un recentissimo sondaggio il 51% degli americani è con l'Fbi e ritiene che Apple dovrebbe sbloccare l'iPhone di uno dei terroristi della strage di San Bernardino e solo il 38% è d'accordo con Tim Cook.

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