Roma, 11 dicembre 2013 - Mentre il successo del bitcoin fa gola ai colossi della finanza, Apple è reticente nell'accettare la controversa moneta digitale. La casa di Cupertino va controcorrente pure rispetto a JP Morgan. La banca statunitense avrebbe depositato la domanda per registrare un brevetto riguardante un sistema di pagamento computerizzato che richiama, per alcuni aspetti, proprio quello del bitcoin: permetterebbe alle persone di effettuare transazioni e pagamenti elettronici su Internet senza rivelare il proprio nome e numero di conto o pagare una commissione.

Apple non ne vuole sapere. Da più di un anno, come riporta il quotidiano francese La Tribune, il colosso dell'elettronica rifiuta le applicazioni che accettano pagamenti in bitcoin. Ha persino costretto Giliph, servizio di sms sicuri destinato allo scambio in moneta digitale, a rimuovere questa funzione.

La motivazione è semplice: secondo Apple, pur non essendo illegali per principio, i bitcoin non si possono considerare una valuta e non sono consentiti in tutte le aree in cui le app sono disponibili. I pagamenti in bitcoin, inoltre, potrebbero creare problemi ai sistemi per iPhone basati su carta di credito Square e iZettle.