Roma, 23 settembre 2010 - Esperti della Nasa prevedono per il 2013 una gigantesca eruzione solare in grado di scatenare una tempesta magnetica sulla Terra e il black-out globale dei sistemi di telecomunicazione satellitare. L’allarme arriva da un summit di scienziati riunito a Washington per analizzare, sulla base di un rapporto della National Academy of Sciences, gli effetti dell’‘apocalisse magnetica’ che — secondo le previsioni — metterà in ginocchio il trasporto aereo, i sistemi di localizzazione geografica guidati da Gps, i servizi finanziari e le comunicazioni radio militari. La Nasa sta utilizzando decine di satelliti, tra cui il Solar Dynamics Observatory, per studiare e scongiurare la minaccia.

 

La mega-eruzione solare, fenomeno scientificamente conosciuto come brillamento solare o stellare, coinciderà con una fase di intensificazione dell’energia solare che si verifica ogni 11 anni. Per il 2013 è atteso il prossimo picco che, secondo gli esperti statunitensi, sprigionerà una potenza pari a 100 bombe ad idrogeno e provocherà per l’economia Usa danni economici venti volte maggiori di quelli dell’uragano Katrina. Preoccupate anche le autorità militari. Il ministro della Difesa britannico Liam Fox ha annunciato lo studio di misure per la protezione delle reti di comunicazione che potrebbero prestare il fianco all’attacco del terrorismo globale.

 

La catastrofe elettromagnetica colpirà la Terra dallo spazio quasi senza preavviso, a differenza dei temuti impatti con i più pericolosi ma anche prevedibili asteroidi in rotta di collisione. Quindici minuti prima di mezzanotte del 22 settembre 2012 — secondo una simulazione della Nasa — la sonda spaziale Ace che tiene d’occhio il Sole, avvertirà i computer del centro spaziale di Houston che una colossale bolla di plasma si è staccata dalla superficie solare e ha iniziato a dirigersi verso la Terra. Entro 90 secondi il buio scenderà prima sulla costa orientale americana, poi nel resto del mondo.