{{IMG_SX}}New York, 11 maggio 2008 - Le major cinematografiche mettono a segno un altro colpo contro i siti di file-sharing. TorrentSpy dovrà risarcire 110 milioni di dollari alla Motion Picture Association of America per avere infranto la legge sul diritto di autore.

La mazzata è arrivata a poche settimana dalla chiusura del sito. TorrentSpy, che sfruttava la tecnologia peer-to-peer di BitTorrent, facilitiva la condivisione di file grazie a un elenco di link che permetteva di scaricare film, canzoni e programmi protetti dal copyright. BitTorrent permette di distribuire lo stesso file verso il maggior numero di utenti sia che lo stiano prelevando sia che lo stiano inviando. Si tratta quindi di un meccanismo per coordinare in automatico il lavoro di migliaia di computer, ottenendo il miglior beneficio comune possibile.

I proprietari di TorrentSpy, Justin Bunnell e Wes Park, hanno dichiarato bancarotta. "Questa condanna manda un forte messaggio circa l'illegalità di siti del genere", ha dichiarato un soddisfatto Dan Glickman, presidente della Mpaa. "La chiusura di TorrentSpy è una clamorosa vittoria degli studios".

Nella sentenza il giudice distrettuale Florence-Marie Cooper ha condannato il sito che si appoggia alla tecnologia di BitTorrent a pagare 30,000 dollari per "ognuno delle 3,699 infrazioni rilevate". Si tratta di una delle multe più salate di sempre per condivisione di file coperti dal diritto di autore.

Il sito TorrentSpy ha chiuso il 24 marzo. Sulla home page si può leggere un laconico messaggio: "Il clima che si respira negli Stati Uniti sulle questioni relative al copyright, la privacy delle ricerche effettuate sul nostro sito e i link ai file torrent è decisamente teso".