Wikipedia non è più bloccata. Rinviata la riforma sul copyright

Il Parlamento europeo ha respinto la riforma. 318 i deputati contrari, 278 a favore, 31 astenuti

I voti del Parlamento europeo (Dire)

I voti del Parlamento europeo (Dire)

Strasburgo, 5 luglio 2018 -  Wikipedia Italia non è più bloccata: da oggi è possibile tornare a cercare tra le pagine dell'enciclopedia online libera, oscurata da martedì per protesta contro la nuova direttiva europea sul copyright. Non solo perché era stato deciso oggi, giovedì 5 luglio, come ultimo giorno di protesta, ma anche perché il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria ha appena bocciato la nuova e discussa riforma sul diritto d'autore. Dei 627 eurodeputati presenti 318 hanno votato contro, 278 a favore e 31 si sono astenuti. Adesso sarà possibile ridiscutere sul testo e presentare emendamenti, prima di tornare al voto, che si terrà tra il 10 e il 14 settembre a Strasburgo. " Mi dispiace - ha detto il relatore del testo sul copyright Axel Voss - che la maggioranza dei deputati non abbia sostenuto la posizione che io e la commissione giuridica abbiamo preparato. Ma ciò fa parte del processo democratico. Torneremo sul tema a settembre con un ulteriore valutazione per cercare di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, aggiornando nel contempo le norme sul diritto d'autore per il moderno ambiente digitale". 

La direttiva prevedeva di sottoporre i "big" di Internet (YouTube, Facebook, Dailymotion, SoundCloud, etc.) al pagamento dei diritti d'autore per la diffusione di contenuti giornalistici, musicali e video. Il testo, fortemente criticato da Google e gli altri giganti dell'economia digitale, era stato approvato dalla Commissione europarlamentare Affari giuridici.

"Il vero risultato di questa votazione - ha detto il portavoce di Wikimedia Italia Maurizio Codogno - è avere riconosciuto che il tema del copyright è così importante da meritare un esame attento da parte di tutto il Parlamento europeo. Sono certo che la discussione nei prossimi mesi porterà a una direttiva che abbia davvero a cuore la tutela dei diritti di tutti, dai piccoli produttori indipendenti di contenuti ai grandi editori, e soprattutto permetta a chiunque di avere un accesso libero e legale all'informazione e alla conoscenza". 

ESULTA DI MAIO  - In Italia anche M5S e Lega si sono dichiarati contrari alla riforma. "Oggi è un giorno importante - ha commentato il Vicepresidente del Consiglio dei ministri Luigi di Maio dopo il no dell'Europarlamento -, il segno tangibile che finalmente qualcosa  sta cambiando anche a livello di Parlamento europeo".

EDITORI DELUSI -  "Una grande occasione mancata", ha invece commentato il presidente dell'Associazione Italiana Editori (Aie) Riccardo Franco Levi. "Il diritto d'autore è libertà. Con la votazione di oggi non si è affermata la sua funzione: da domani il web sarà meno libero, così come lo sarà anche la società europea. Si tratta di una sconfitta culturale, ancor prima che politica. Le multinazionali del web, che non vogliono assumere alcuna responsabilità nè sociale, nè in difesa della libertà di espressione, nè legale per le violazioni dei diritti degli autori europei, hanno voluto frenare un miglioramento che avrebbe aiutato l'industria culturale. È paradossale che proprio queste grandi imprese si siano opposte alla modernizzazione del diritto d'autore. Hanno vinto le pressioni a difesa di un modello di rete costituito da poche imprese che, acquisita una posizione dominante, la sfruttano a danno delle imprese creative, degli operatori minori del mondo digitale e anche dei consumatori".