
La Terra vista dalla superficie di Marte
Il primo problema delle oggi tanto evocate missioni su Marte sarà ovviamente riuscire ad arrivarci. Il secondo sarà invece riuscire a camminarci, perché anche in condizioni di gravità ridotta gli astronauti si ritroveranno a fare i conti con una significativa perdita di forza muscolare a causa del lungo viaggio nello Spazio. Ma qui la soluzione potrebbe essere già stata trovata da un team di ricercatori dell’Università di Bristol, in Inghilterra: un’innovativa tuta esoscheletrica morbida, dotata di speciali "muscoli a bolla" gonfiabili, per aiutare gli astronauti a muoversi e lavorare sul Pianeta Rosso.
Perché camminare su Marte sarà una sfida
Per raggiungere Marte e fare quindi ritorno sulla Terra si stima necessaria una missione di 1.000 giorni, una grande parte dei quali passati in assenza di gravità, condizione che si riflette negativamente sui muscoli del corpo. Studi precedenti hanno addirittura osservato una riduzione del 20% della massa muscolare e del 30% della forza muscolare al mese negli astronauti esposti a un lungo periodo di assenza di gravità, oltre a una diminuzione dell’1-2% della densità ossea.
Una volta arrivati su Marte, gli astronauti potrebbero quindi ritrovarsi estremamente indeboliti e a quel punto anche il solo camminare, pur in presenza di una forza di gravità equivalente al 37% di quella terrestre, diventerebbe uno sforzo difficile da sostenere, per non parlare dello spostare e usare le diverse attrezzature.
Come funziona la tuta
Per aiutare gli astronauti a muoversi è già stato preso in considerazione il ricorso a esoscheletri rigidi, che però sono risultati incompatibili con le tute spaziali, oltre a essere troppo pesanti e ingombranti.
La nuova tuta progettata dal team di Bristol si basa invece su una soluzione radicalmente diversa, ovvero su “muscoli a bolla” chiamati appunto Bubble Artificial Muscles (BAM): se gonfiati d’aria, si contraggono in modo da facilitare la flessione del ginocchio e aiutare la camminata. I test condotti su una gamba robotica, simulando la gravità di Marte, hanno dato risultati promettenti: miglioramento della flessione, maggiore velocità di movimento e, dettaglio importante, nessuna interferenza con il ritmo naturale del passo.
Secondo gli scienziati di Bristol, che hanno pubblicato il loro lavoro di ricerca sulla rivista Acta Astronautica, il sistema BAM può realmente supportare gli astronauti a riprodurre sul Pianeta Rosso un ciclo di camminata simile a quello messo naturalmente in atto sulla Terra.
Possibili applicazioni anche in campo medico
Sebbene concepita per le missioni spaziali, questa tecnologia potrebbe avere importanti applicazioni anche in campo medico e riabilitativo. Leggera e flessibile, la tuta con “i muscoli a bolla” potrebbe per esempio assicurare un supporto più naturale e confortevole alle persone con difficoltà motorie, rappresentando un’alternativa meno invasiva rispetto agli esoscheletri rigidi attualmente in uso.