La Nasa sta testando dei taxi volanti

A Big Sur, in California, si stanno per concludere alcuni test su un promettente drone elettrico, nell'ambito di un progetto per un nuovo tipo di mobilità aerea

Foto: Joby Aviation

Foto: Joby Aviation

Nei pensieri della Nasa non c'è solo la corsa allo spazio. Tra i tanti progetti che vedono impegnata da anni l'agenzia spaziale americana, ce n'è uno che riguarda lo sviluppo di mezzi volanti per il trasporto locale, possibilmente autonomi e a impatto zero. In questo senso, l'ultima novità è la sperimentazione di un drone elettrico a decollo e atterraggio verticale (eVTOL) destinato forse in futuro a prestare servizio come aerotaxi.

Taxi autonomo dei cieli

La tecnologia, che è al momento ancora sprovvista di un nome ufficiale, è stato sviluppata dalla compagnia Joby Aviation, fondata nel 2009 dal miliardario statunitense JoeBen Bevirt. Si tratta di un aeromobile a motore elettrico dotato di sei rotori, che può volare a una velocità di 320 chilometri orari, coprendo una distanza massima di 240 chilometri. Nell'ambito della campagna Advanced Air Mobility (AAM), sponsorizzata dalla Nasa, l'eVolt ha iniziato una serie di test di volo a partire dal 30 agosto, nei pressi del quartier generale di Joby, situato a Big Sur in California. I test si concluderanno il 10 settembre.

Silenzio, si vola

La Nasa non veste i panni della semplice osservatrice, ma è attivamente coinvolta nella sperimentazione con i propri ingegneri, che sono impegnati a raccogliere dati sulle prestazioni del mezzo, con attenzione particolare al suo "profilo sonoro". Utilizzando un apposito set di 50 microfoni (detto Mobile Acoustics Facility), gli scienziati stanno studiando le emissioni acustiche del drone, al fine di confrontarne la rumorosità con quella degli elicotteri standard. Sulla carta, uno dei punti a favore degli eVolt è infatti la relativa silenziosità, che li rende adatti all'impiego nelle aree urbane molto popolate, tormentate già a sufficienza dall'inquinamento acustico.

Servono nuove regole

Mentre la Nasa colleziona informazioni che serviranno a dare slancio al settore, sarà compito della Federal Aviation Administration (FAA) scrivere le norme per disciplinare lo spostamento nei cieli degli eVOLT. Il compito non è dei più semplici, tanto che alcuni esperti ipotizzano che ci vorranno almeno cinque anni prima che la FAA rilasci le certificazioni per questi droni. Nel frattempo, Joby non ha però intenzione di rimanere con le mani in mano e anzi proverà ad anticipare i tempi, anche per farsi trovare pronta prima di altri concorrenti. Nel 2022 la compagnia è attesa da una serie di nuove prove sul campo, che simuleranno scenari di volo più realistici rispetto a quelli dei test odierni. Autorizzazioni permettendo, l'obiettivo dell'azienda è di far decollare il primo servizio di aerotaxi nel 2024.