
Una supernova (archivio)
Roma, 1 luglio 225 – Porta la firma di due esperti dell'Unione Astrofili Italiani, il 53enne Alessandro Falesiedi di Viterbo e il 45enne Mario Lovrencie di Castiglione Fiorentino, l’eccezionale scoperta di un possibile relitto di supernova nella costellazione di Pegaso.
Denominato G82.9-29.2, il possibile resto di supernova è descritto sulla rivista Research Notes della Società Astronomica Americana. I resti di supernova sono particolari nebulose di aspetto filamentoso che vengono prodotte dall'esplosione di una stella di massa non inferiore a otto volte quella del Sole. Entro tali resti, talvolta, è presente il residuo compatto, costituito da una stella di neutroni.
“Ci sono tanti motivi di soddisfazione in questa scoperta”, commenta Giuseppe Donatiello, responsabile della Sezione nazionale di Ricerca 'Profondo cielo' dell’Unione Astrofili Italiani, che ha coordinato il lavoro dei due esperti. “Intanto, sembra essere la prima nata completamente all'interno della Sezione Profondo Cielo dell'Uai. Rappresenta la conferma che, operando con criterio scientifico, anche gli astrofili possono rivelare oggetti di questo tipo, anche quando sembra quasi impossibile trovarne ancora. Non a caso, il resto di supernova è stato trovato a medie latitudini galattiche in una regione di cielo poco battuta nella ricerca di questo tipo di oggetti che si concentrano lungo il piano galattico. G82.9-29.2 è anche il primo resto di supernova scoperto da astrofili italiani e si aggiunge all'ormai ricca lista di scoperte che portano la firma della Sezione Nazionale di Ricerca Profondo Cielo Uai”.