Fortnite ritirato da Apple e Google, ecco cosa sta succedendo

Epic Games, creatrice del fortunato videogioco, si ribella alla commissione del 30% imposta dai colossi distributori che, per tutta risposta, ritirano il game dai loro store

Un frame del videogioco Fortnite (Ansa)

Un frame del videogioco Fortnite (Ansa)

Milano, 14 agosto 2020 - E’ guerra tra titani del web: Epic Games – azienda ideatrice del fortunato videogioco Fortnite - ha citato in giudizio la Apple, accusandola di esercitare il potere di monopolio e chiedendo a un giudice federale di ordinare al colosso di Cupertino di interrompere la sua "condotta anticoncorrenziale" e di annullare le regole del gigante tecnologico che richiedono agli sviluppatori di app di pagare il 30% delle transazioni per fare affari su App Store. "Apple è diventata ciò che una volta criticava: il gigante che cerca di controllare i mercati, bloccare la concorrenza e soffocare l'innovazione - viene sostenuto nella causa - Apple è più grande, più potente, più radicata e più perniciosa dei monopolisti del passato". Medesimo copione, e destino, anche per Google.

Epic Games trascina Apple e Google in tribunale

La causa è stata intentata il medesimo giorno in cui Apple ha deciso di ritirare Fortnite dal mercato online. La decisione è stata presa dopo che Epic ha aggiunto un sistema di pagamento che consentiva alle transazioni dei giocatori di bypassare il sistema App Store, risparmiando denaro nel processo. Il gigante fondato da Steve Jobs sostiene che la sua posizione è necessaria per mantenere le applicazioni e i loro utenti al sicuro da hacker e truffatori, affermando che la commissione del 30% che applica sulle transazioni è legittima per prendersi cura del negozio. Di tutt’altro avviso è invece Epic Games che si è rivolta al tribunale ingaggiando una battaglia contro un sistema che, a suo avviso, limiterebbe la libera concorrenza tra gli sviluppatori e danneggerebbe gli utenti.

Fortnite, il fenomeno

Epic Games ha riscosso grandissimo successo a livello mondiale grazie a Fortnite: videogioco scelto da circa 350 milioni di persone in tutto il mondo dal suo lancio, nel 2017. Il celebre videogame rappresenta anche la fonte più consistente di introiti per la società che ha accusato “La Mela” e Google di imporre “restrizioni irragionevoli e illegali per monopolizzare completamente entrambi i mercati e impedire agli sviluppatori di software di raggiungere più di 1 miliardo di utenti dei loro dispositivi mobili a meno che non passino attraverso un unico negozio controllato”.

Pagamento diretto

Il produttore di videogiochi è passato dalle parole ai fatti con un annuncio social: "Siamo lieti di annunciare che da oggi è disponibile una nuova opzione di pagamento: l`opzione di pagamento diretto Epic". Ciò permetterà agli utenti di “risparmiare fino al 20%", perchè Epic "girerà lo sconto sui costi di elaborazione dei pagamenti".

La posizione di Google

Anche Google, poche ore dopo Apple, ha rimosso Fortnite dal suo store 'Google Play'. E il motivo è sempre lo stesso. La querelle non nasce oggi: l’azienda sviluppatrice di videogames aveva già accusato pubblicamente i colossi per l’obolo applicato alla app. Insomma, frizioni che erano nell’aria e che sono esplose dopo quest'ultima mossa verso l'emancipazione. Chissà se altri sviluppatori seguiranno la strada tracciata dai “ribelli”. Occhi puntati anche sulla decisione del tribunale, chiamato ad esprimersi su una questione che potrebbe sparigliare assetti e dinamiche milionarie. Al momento, il popolare game si trova ancora (e per il momento) su Galaxy store.