Giovedì 18 Aprile 2024

Energia solare, le celle fotovoltaiche 'al peperoncino' rendono di più

La capsaicina contenuta nei peperoncini rende i cibi piccanti, ma è anche in grado di migliorare le prestazione delle celle fotovoltaiche

Il peperoncino contiene capsaicina

Il peperoncino contiene capsaicina

In Cina un team di ricercatori ha scoperto che le celle fotovoltaiche trattate con la capsaicina, la sostanza che conferisce piccantezza ai peperoncini, sono più efficienti nel convertire la luce del sole in energia elettrica. La ricerca pubblicata sulla rivista Joule si è concentrata sulle celle a base di perovskite, un minerale da tempo al centro di intense indagini in ambito fotovoltaico.

Le celle perovskitiche ultrasottili possono assorbire maggiore luce rispetto alle tradizionali tecnologie in silicio e presentano altri potenziali vantaggi in termini di costo e processabilità. Tuttavia la loro applicazione su scala globale è stata finora frenata dal rendimento non altrettanto eccellente, per via della quantità di energia che viene dispersa in calore. Per ovviare al problema, la squadra capeggiata dalla East China Normal University di Shanghai ha testato un nuovo tipo di "ricetta" che prevede in fase di costruzione l'aggiunta della capsaicina, un composto che, oltre a trovare ampio impiego in cucina ha anche funzioni analgesiche e antiparassitarie ed è l'ingrediente chiave degli spray al peperoncino per la difesa personale.

I test condotti in laboratorio con luce artificiale hanno dimostrato che la capsaicina migliora le celle solari, aumentandone l'efficienza di conversione (cioè il rapporto tra energia luminosa ricevuta ed energia elettrica prodotta) di alcuni punti percentuali, dal 19,1% al 21,88%. Attualmente le tradizionali celle commerciali in silicio hanno una resa dell'ordine del 18-21%, che in condizioni controllate di laboratorio può però raggiungere anche il 25%.

Per quanto l'esatto meccanismo debba essere ancora chiarito, gli scienziati ipotizzano che il composto irritante interagisca con gli ioni presenti nella cella (tra cui il piombo), favorendo la liberazione di un maggior numero di elettroni, che servono per condurre corrente elettrica. I risultati dovranno essere confermati tramite nuovi esperimenti, il cui obiettivo finale è dare vita a una tecnologia sempre più affidabile e a buon mercato. "È nostra priorità selezionare biomateriali sostenibili", scrivono i ricercatori, "la capsaicina è a basso costo, naturale, sostenibile e abbondante sulla Terra".