La batteria di carta a base di batteri liofilizzati

Si tratta di un dispositivo monouso capace di produrre energia a basso costo, utile soprattutto dove l'elettricità non è facile da reperire

La batteria di carta (Foto: Seokheun Choi)

La batteria di carta (Foto: Seokheun Choi)

Nelle aree più remote o dotate di risorse limitate l'elettricità è ancora un bene di lusso. Serve quindi un'alternativa, rappresentata da generatori di energia a basso costo, possibilmente portatili: per questo motivo, un team di ricercatori della Binghamton University (Stati Uniti) ha creato un nuovo tipo di batteria fatta di carta, che per funzionare fa affidamento su una manciata di batteri liofilizzati. Il dispositivo è stato presentato alla 256esima edizione del National Meeting & Exposition della American Chemical Society (ACS). BIO-BATTERIA Il ricercatore Seokheun Choi ha presentato il lavoro della sua squadra spiegando che la carta offre numerosi vantaggi, tra cui il fatto che è "economica, usa e getta, flessibile e ha una superficie elevata". Tuttavia, ha continuato, "le batterie commerciali sono troppo dispendiose e costose e non possono essere integrate nei substrati cartacei. Per questo la migliore soluzione è una bio-batteria". BATTERI LIOFILIZZATI Choi e colleghi hanno fabbricato la loro batteria stampando sottili strati di metallo (gli elettrodi) su un foglio di carta. Successivamente hanno aggiunto sulla superficie dei batteri exoelettrogeni resi inattivi mediante processo di liofilizzazione. Gli exoelettrogeni sono microrganismi capaci di espellere attraverso la membrana cellulare gli elettroni che "producono" nel corso del proprio metabolismo energetico. Una volta trasferiti all'esterno gli elettroni entrano in contatto con elettrodi, per alimentare la batteria. FOGLIO MONOUSO Il dispositivo si "accende" quando viene ripristinata la funzionalità dei batteri: per riuscirci, basta aggiungere dell'acqua o della saliva, che servono per reidratare il materiale biologico. La batteria è monouso e prima di essere utilizzata ha un tempo di sopravvivenza di circa quattro mesi, sebbene il team stia lavorando per ottimizzarne la durata. Per sostenere la maggior parte delle applicazioni pratiche, ha sottolineato Choi, bisognerà inoltre intervenire sulle prestazioni, che "devono essere migliorate di circa mille volte". Nel frattempo, la batteria è stata sottoposta all'ufficio brevetti e i suoi creatori sono già in cerca di partner industriali per la commercializzazione.