Digitale terrestre: cosa cambia con lo standard DVB T2

Rivoluzione tv da gennaio: banda per telefonia mobile, più canali sulla stessa frequenza e formato HEVC

Come cambia la tv con il passaggio alla tecnologia Dvb-T2/Hevc

Come cambia la tv con il passaggio alla tecnologia Dvb-T2/Hevc

Era il 2009 quando la televisione italiana si apprestava a vivere la prima rivoluzione dopo l’avvento del colore. L’analogico lasciava spazio al digitale terrestre e tutti i telespettatori italiani furono costretti a dotarsi di decoder e televisori abilitati. Dal primo gennaio 2020 partirà il cosiddetto DVB T2, la riorganizzazione dei canali televisivi che si è resa necessaria per lasciare spazio alle frequenze mobili. Serviranno anche nuovi apparecchi televisivi? Cerchiamo di fare chiarezza.  

Cambia lo standard tv

Il primo gennaio 2020 arriverà il Italia DVB T2, il nuovo standard europeo per il digitale terrestre. Si tratta di una riorganizzazione delle frequenze televisive che ha lo scopo di assegnare più spazio alle comunicazioni mobili. In pratica, con il nuovo format, si libereranno frequenze per migliorare le connessioni degli smartphone e assicurare prestazioni migliori. Per fare questo si è reso necessario l’utilizzo di un sistema di trasmissione nuovo, il cosiddetto HEVC, che riesce ad accorpare più canali su una stessa frequenza televisiva, migliorando la qualità dell’immagine e occupando, allo stesso tempo, meno banda. Non tutti i televisori presenti sul mercato, però, supportano questo nuovo standard.

 

Televisori supportati

Chi ha acquistato un nuovo modello di televisore dal 2017 in poi non deve preoccuparsi, la legge infatti stabiliva già che le tv in vendita dovessero essere in grado di ricevere il DVB-T2 e di decodificare il formato video HEVC. Quelli acquistati dal 2013 al 2016 molto probabilmente supportano già lo standard DVB-T2 ma ben pochi modelli riescono a “leggere” il formato HEVC. Per i televisori acquistati prima del 2016 le speranze che siano già pronti per il nuovo digitale terrestre sono ridotte al lumicino. Le televisioni che non supportano il nuovo standard dovranno dotarsi di un decoder ah hoc, già in vendita nei negozi specializzati e online, con un costo che a seconda del modello varia dai 25 ai 250 euro.  

Bonus legge di bilancio

La legge di Bilancio 2019 ha previsto un bonus per aiutare le famiglie italiane a risparmiare sull’acquisto del decoder o del nuovo apparecchio in grado di supportare il nuovo standard del digitale terrestre. Non è ancora chiara, tuttavia, l’entità del bonus e le sue modalità di erogazione.

Digitale terrestre, calendario regione per regione

 

Le date per l’entrata in vigore del nuovo digitale terrestre cambiano da regione a regione. Si parte con Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna, con lo switch off che avverrà dal 1° gennaio 2020 al 31 maggio 2020. Subito dopo - dal 1° giugno 2020 al 31 dicembre 2020 - toccherà a Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia (tranne la provincia di Mantova) la provincia di Piacenza, la provincia di Trento, la provincia di Bolzano. Dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021 saranno coinvolte Sicilia, province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro e dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021, infine, sarà la volte di Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, province di Cosenza e Crotone.