Martedì 24 Giugno 2025
Giancarlo Ricci
Tech

B61-13: com’è fatta la bomba nucleare del futuro presentata in Texas

Come funziona questo nuovo potentissimo ordigno a gravità e quali sono le differenze rispetto all’atomica che venne lanciata su Hiroshima nel 1945

I dati salienti del nuovo ordigno nucleare a gravità presentato in Texas

I dati salienti del nuovo ordigno nucleare a gravità presentato in Texas

Il 19 maggio 2025, presso il Pantex Plant di Amarillo, Texas, gli Stati Uniti hanno segnato un momento cruciale nella modernizzazione del loro arsenale nucleare con la presentazione della prima unità di produzione della B61-13, l’ultima variante della bomba a gravità nucleare della famiglia B61. Annunciata dal Segretario all’Energia Chris Wright, questa arma, completata con quasi un anno di anticipo rispetto alla tabella di marcia iniziale, rappresenta una delle realizzazioni più rapide dalla fine della Guerra Fredda. Ma cosa rende la B61-13 così significativa? Come funziona? Quali sarebbero le sue conseguenze se usata? E come si confronta con la storica bomba di Hiroshima? Questo articolo analizza in dettaglio le caratteristiche tecniche, le implicazioni strategiche e il contesto geopolitico di questa nuova arma, integrando le informazioni ufficiali fornite dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.

Un traguardo straordinario al Pantex Plant

Il Segretario all’Energia Chris Wright ha celebrato il completamento della prima unità di produzione della B61-13 presso il Pantex Plant, il principale stabilimento statunitense per l’assemblaggio e lo smantellamento delle armi nucleari. L’evento, avvenuto il 19 maggio 2025, ha evidenziato l’eccezionale velocità di sviluppo del programma, completato in meno di due anni dall’annuncio iniziale e con sette mesi di anticipo rispetto alle previsioni. “La straordinaria velocità di produzione della B61-13 è una testimonianza dell’ingegnosità dei nostri scienziati e ingegneri e dell’urgenza che ci troviamo ad affrontare per rafforzare la deterrenza in una nuova era instabile,” ha dichiarato Wright.

Il progetto è stato guidato dalla National Nuclear Security Administration (NNSA) del Dipartimento dell’Energia, in collaborazione con il Sandia National Laboratories, il Los Alamos National Laboratory e l’Aeronautica Militare statunitense. La rapidità di sviluppo è stata possibile grazie a decenni di dati di progettazione della famiglia B61, che hanno permesso agli ingegneri di accettare “rischi calcolati” e di snellire le fasi di progettazione, combinando o eliminando alcune delle rigorose revisioni (“design gate”) tipiche del processo. Le “costruzioni di prova” dell’hardware sono state avviate appena tre mesi dopo l’autorizzazione e lo stanziamento del Congresso, un record per un’arma nucleare moderna.

Cos’è la B61-13 e come funziona?

  • Un’evoluzione della famiglia B61

La B61-13 è l’ultima variante della famiglia B61, la bomba nucleare più longeva e versatile dell’arsenale statunitense, in uso dagli anni ’60. A differenza delle versioni precedenti, che possono essere impiegate su una vasta gamma di caccia e bombardieri, la B61-13 è certificata esclusivamente per l’uso su bombardieri strategici stealth, come il B-2 Spirit e il futuro B-21 Raider, e sarà schierata da basi negli Stati Uniti continentali. Lunga circa 3,7 metri e con un diametro di 46 centimetri, questa bomba a gravità è dotata di un kit di coda per la guida di precisione, simile a quello della B61-12, che le consente di colpire obiettivi con un’accuratezza senza precedenti.

  • Potenza e versatilità

La B61-13 ha un rendimento variabile, con una potenza massima di 360 kilotoni, equivalente a 360.000 tonnellate di TNT. Questo la rende significativamente più potente della B61-12 (50 kilotoni), ma meno distruttiva della B83-1 (1,2 megatoni), che sarà gradualmente ritirata. La capacità di regolare il rendimento consente di adattare l’esplosione al tipo di bersaglio, rendendo la B61-13 ideale per missioni sia tattiche che strategiche. Progettata per distruggere obiettivi militari “duri” e di ampia superficie, come bunker sotterranei o infrastrutture strategiche, integra le stesse caratteristiche di sicurezza, protezione e precisione della B61-12, ma con una potenza di fuoco ottimizzata per affrontare minacce più complesse.

  • Meccanismo tecnico

La B61-13 è una bomba termonucleare che opera attraverso una reazione di fusione innescata da una fissione iniziale. Un “trigger” a base di uranio o plutonio genera l’energia necessaria per avviare la fusione di isotopi di idrogeno (come il deuterio), producendo un’esplosione devastante accompagnata da radiazioni termiche, un’onda d’urto e fallout radioattivo. Il sistema di guida, con piccoli motori a razzo per stabilizzare la traiettoria, garantisce una precisione che riduce i danni collaterali rispetto a bombe meno sofisticate, pur mantenendo un potenziale distruttivo enorme.

B61-13: la nuova bomba nucleare americana svelata in Texas

Conseguenze di un possibile utilizzo

  • Impatto immediato

L’uso di una B61-13 con rendimento massimo di 360 kilotoni avrebbe conseguenze catastrofiche. Secondo simulazioni, un’esplosione su una città come Houston potrebbe causare circa 204.000 morti e 407.000 feriti, con una palla di fuoco di circa 1 km di raggio e ustioni di terzo grado fino a 10 km di distanza. L’onda d’urto distruggerebbe edifici su un’area più ampia, mentre il fallout radioattivo contaminerebbe vaste zone, rendendole inabitabili per giorni o settimane. La precisione della B61-13 consente di limitare i danni collaterali rispetto a bombe più potenti, ma il suo potenziale rimane devastante.

  • Effetti a lungo termine

Il fallout radioattivo, trasportato dal vento, potrebbe contaminare aree lontane, causando malattie a lungo termine come il cancro. Un’esplosione su larga scala potrebbe innescare un “inverno nucleare” locale, con polveri e detriti nell’atmosfera che riducono la luce solare, compromettendo l’agricoltura e gli ecosistemi. Inoltre, l’uso di un’arma nucleare in un conflitto rischierebbe di innescare un’escalation globale, con risposte nucleari da parte di potenze come Russia o Cina.

  • Ruolo strategico

La B61-13 è stata progettata per fornire al Presidente degli Stati Uniti “ulteriori opzioni nucleari” contro obiettivi militari difficili, come bunker sotterranei o infrastrutture strategiche, in risposta all’espansione delle capacità nucleari di Cina e Russia. Il Dipartimento della Difesa sta sviluppando una strategia per distruggere obiettivi profondamente interrati, coordinandosi con la NNSA per massimizzare l’efficacia della B61-13. Tuttavia, critici come la Federation of American Scientists sostengono che l’arma sia ridondante, poiché obiettivi simili possono già essere colpiti con missili balistici sottomarini o altre armi nucleari.

Confronto con la bomba di Hiroshima

Per comprendere la portata della B61-13, un confronto con “Little Boy”, la bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945, è illuminante:

  • Potenza - Little Boy aveva un rendimento di 15 kilotoni, causando circa 140.000 morti e la distruzione di gran parte di Hiroshima. La B61-13, con 360 kilotoni, è 24 volte più potente, con un potenziale distruttivo capace di devastare un’area urbana moderna su scala molto maggiore.
  • Tecnologia - La bomba di Hiroshima era una semplice arma a fissione, sganciata senza sistemi di guida. La B61-13, con la sua tecnologia termonucleare e il sistema di guida di precisione, è progettata per colpire obiettivi specifici con un’accuratezza che riduce (ma non elimina) i danni collaterali.
  • Fallout - Il fallout di Hiroshima fu significativo ma limitato. La B61-13, a causa della sua maggiore potenza, genererebbe un fallout radioattivo molto più esteso, con conseguenze sanitarie e ambientali più gravi.
  • Contesto - Nel 1945, gli Stati Uniti erano l’unica potenza nucleare, e Little Boy fu usata per porre fine alla Seconda Guerra Mondiale. Oggi, la B61-13 si inserisce in un contesto di competizione tra potenze nucleari, con il rischio di escalation in caso di utilizzo.

Controversie e implicazioni geopolitiche

La B61-13, uno dei sette programmi di modernizzazione delle testate nucleari della NNSA, ha suscitato critiche per il suo costo (parte di un piano da 1,5 trilioni di dollari) e per il messaggio che invia in un’epoca di crescenti tensioni globali. Alcuni esperti sostengono che l’arma sia superflua, dato che gli Stati Uniti dispongono già di un arsenale capace di affrontare qualsiasi minaccia. Inoltre, la sua introduzione contraddice gli impegni dell’amministrazione Biden per ridurre il ruolo delle armi nucleari, rischiando di alimentare una nuova corsa agli armamenti. La decisione di limitare la B61-13 ai bombardieri strategici e di schierarla solo da basi negli Stati Uniti riflette un compromesso per bilanciare deterrenza e stabilità strategica, ma non placa le preoccupazioni di chi teme un’escalation.

Una nuova era di deterrenza?

La presentazione della B61-13 al Pantex Plant segna un passo avanti nella modernizzazione dell’arsenale nucleare statunitense, con una velocità di produzione che testimonia l’urgenza percepita in un contesto geopolitico instabile. Più potente e precisa della bomba di Hiroshima, ma progettata per missioni specifiche, la B61-13 offre nuove opzioni strategiche, ma solleva interrogativi etici e politici. La sua rapidità di sviluppo, completata in meno di due anni, è un trionfo tecnico, ma anche un monito: in un mondo segnato da tensioni crescenti, la deterrenza nucleare rimane una realtà inquietante. La speranza è che la B61-13 resti un’arma di dissuasione, mai utilizzata in un conflitto.