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Suicidio assistito, primo caso in Lombardia: una 50enne con sclerosi multipla muore col farmaco fornito dal Ssn
Cronaca

Suicidio assistito, primo caso in Lombardia: una 50enne con sclerosi multipla muore col farmaco fornito dal Ssn(DIRE) Firenze, 14 mar. - Consegnate in mattinata in Consiglio regionale 10.000 firme raccolte in tutta la Toscana, su iniziativa dell'associazione Luca Coscioni, a sostegno della proposta di legge che prevede tempi certi di risposta da parte del servizio sanitario alle richieste di suicidio assistito. Il testo, collegato alla campagna nazionale Liberi subito, è in corso di presentazione in ogni Regione. Presente al momento del deposito delle firme a palazzo del Pegaso, sede dell'assemblea legislativa toscana, anche il tesoriere dell'associazione, Marco Cappato: "Diecimila persone in Toscana danno l'opportunità alla Regione di approvare delle buone regole per dare tempi certi di risposta a chi, affetto da sofferenza insopportabile, chiede di poter morire senza soffrire- spiega l'attivista radicale, parlando coi giornalisti- questo è già un diritto che abbiamo strappato con la Corte Costituzionale e con la disobbedienza civile per l'aiuto a dj Fabo, ma questo diritto per essere attuato ha bisogno dell'intervento del servizio sanitario regionale". Quindi, sintetizza Cappato, "chiediamo che entro 20 giorni il servizio sanitario verifichi le condizioni della persona richiedente e decida se può essere aiutata a terminare la propria vita. È un'occasione che si offre alla Toscana, attraverso l'iniziativa popolare, di dare delle risposte alle persone che soffrono. L'augurio è che le consigliere e i consiglieri regionali e il presidente Eugenio Giani vogliano approfittare di questa occasione per non girare la testa dall'altra parte: i cittadini hanno fatto il loro compito ora tocca a loro approvare delle buone regole". In Toscana, ricorda ancora Cappato, "è già accaduto in un caso che una persona sia stata aiutata a morire. Ci dicono che allora una legge non servirebbe, ma non è vero- aggiunge- una legge serve perché intanto le amministrazioni possono cambiare colore e sensibilità e anche tra un'Asl e un'altra ci può essere una diversa capacità di rispondere a queste richieste. Vogliamo, invece, che ci sia la certezza di regole che valgono per tutti". La Regione Toscana, incalza il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, "trovi il tempo fra i vari affari, appalti, nomine anche di discutere di diritti e libertà individuali. Sarebbe una garanzia per i prossimi anni, perché significa non far dipendere un diritto dalla buona volontà della gestione sanitaria, ma da regole precise che garantiscano tutti". (Cap/ Dire) 10:47 14-03-2

La donna ha dovuto aspettare nove mesi, dopo la sua richiesta, ed è servito l’intervento dell’associazione Luca Coscioni. Che ora insiste: servono leggi regionali per rendere chiaro e lineare questo percorso

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