{{IMG_SX}}Roma, 12 maggio 2008 -  Continuano le indagini sul caso dell'atto di bullismo nei confronti di uno studente di Viterbo cui alcuni compagni di scuola avevano bruciato i capelli: nelle perquisizioni a casa del 14enne arrestato sono stati trovati file elettronici con materiale neonazista. Tra il materiale scoperto nei computer ci sono simboli e scritte neonaziste scaricate da internet.


Nel corso delle indagini seguite all'arresto, gli agenti della sezione minori della Squadra Mobile di Viterbo hanno poi ricostruito il rituale violento e le intimidazioni cui il ragazzo arrestato e gli altri due bulli, non imputabili perchè minori di 14 anni, hanno sottoposto il loro compagno di scuola.

 

UNA RAGAZZA NELLA BANDA?

Ci sarebbe anche una ragazza che, secondo quanto si e' appreso, avrebbe ''circa 14 anni'', tra i componenti della banda che ha compiuto atti di bullismo nei confronti dell'adolescente viterbese.

Lo avrebbero accertato gli uomini della sezione minori della Squadra Mobile di Viterbo nel corso delle indagini susseguenti la scoperta del filmato in cui compare il ragazzo con i capelli in fiamme. La ragazzina, a quanto si e' appreso, frequenterebbe la stessa scuola media degli altri ragazzi (la ''Pietro Vanni'') e sarebbe gia' stata individuata dagli investigatori.

 

Qualora avesse compiuto 14 anni potrebbe essere indagata degli stessi reati per i quali la procura della Repubblica presso il tribunale dei minori di Roma ha emesso il provvedimento di custodia cautelare nei confronti dell' adolescente ritenuto il ''capobanda'', dal 5 maggio scorso rinchiuso in una comunita', in caso contrario non sarebbe imputabile come gli altri due tredicenni che hanno svolto un ruolo attivo negli episodi di bullismo.