Venerdì 19 Aprile 2024

Zverev, squalifica-farsa dopo la follia ad Acapulco. Lo stop di due mesi è già sospeso

Il tedesco aveva preso a racchettate la sedia dell’arbitro (italiano), sfiorandolo: ora continua a giocare

Alexander Zverev

Alexander Zverev

Provate a immaginare. Un arbitro di calcio sventola il cartellino rosso sul naso di un giocatore, per gravissima e violenta reazione proprio nei suoi confronti. Poi però il giudice sportivo non lo squalifica e gli dice: "Dai, continua a giocare e se fai il bravo per un po’ non sarai neanche squalificato". Inverosimile oltre l’inverosimile, certo. A patto che non si tratti dell’Atp, protagonista di una decisione incredibile. La storia è quella di Alexander Zverev (nella foto) che al torneo di Acapulco durante un doppio, inizia a protestare con l’arbitro, l’italiano Alessandro Germani per una chiamata sulla quale evidentemente non è d’accordo, quando il match volge verso il match point per gli avversari. E gli urla cose irripetibili. Poi, al termine del match, colpisce la sedia arbitrale con un paio di violente racchettate ad altezza gambe, sfiorando il piede dell’arbitro, poi gli urla di nuovo qualcosa e colpisce ancora, per ben due volte e con violenza la sedia arbitrale. Ok, logico che lo abbiano cacciato dal torneo. Minimo. E chissà che squalifica che beccherà ora il numero 3 del mondo! E invece no, esce fuori una sentenza che – l’abbiamo detto? – rivaleggia tra il comico e il ridicolo – e cioè visto che – spiega il vicepresidente dell’Atp per il regolamento e le competizioni, Miro Bratoev – Zverev si è macchiato di un comportamento "aggravato" è stato squalificato per 8 settimane e 23mila euro di multa. Diamine, giusto!

Però... c’è un però. Le 8 settimane sono sospese e anche la multa sparisce se Zverev fa il bravo bambino fino al 22 febbraio 2023. E cioè: "se eviterà comportamenti irrispettosi o aggressivi, abusi verbali o fisici, nei confronti di un arbitro, avversario, spettatore durante o alla fine di una partita".Comico. Vale la pena ricordare il commento di Serena Williams, nel coro di condanna a Zverev: "L’avessi fatto io sarei in prigione". E ha scritto Pam Shriver, ex numero 3 del mondo su Twitter: "Quale altro sport non protegge i propri ’funzionari’ che vengono attaccati fisicamente e intimiditi da un giocatore che sconta ’libertà vigiliata’ invece di una sospensione?". Già, Pam, in quale?