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di Ilaria Checchi

Uno dei giocatori più indigesti per la tifoseria nerazzurra sarà uno dei grandi assenti ampiamente annunciati della stracittadina milanese in programma domani sera: a San Siro, infatti, Zlatan Ibrahimovic seguirà dalla tribuna un derby che per lui è sinonimo di ricordi, emozioni e celebri provocazioni. Quello che potrebbe sembrare un paradosso, però, in realtà sembra che non lo sia: il talento di Malmo era destinato, fino a qualche ora prima della scadenza ufficiale per la consegna alla UEFA della lista Champions (alla mezzanotte del 2 febbraio) ad essere l’unica novità nel nuovo elenco rossonero.

Lo svedese avrebbe dovuto prendere il posto di Ballo-Touré ma, a sorpresa, prima dell’inizio del nuovo giorno, il club rossonero ha deciso di attuare una sola modifica al gruppo presentato lo scorso settembre, escludendo Dest per l’inserimento in difesa di Thiaw. Con Mike Maignan che potrà essere aggiunto fino a ventiquattro ore prima dalla gara con il Tottenham, è chiaro che lo svedese non possa assicurare al momento le necessarie garanzie fisiche, motivo per il quale la dirigenza e Stefano Pioli hanno deciso di puntare su altri elementi: ad oggi in Champions League il Diavolo è atteso solo da due incontri e gli attaccanti a disposizione del tecnico emiliano restano, dunque, Origi, Rebic, Leao e Giroud. Il paradosso, o la buona notizia, è che ieri Ibra ha svolto la prima parte della seduta in gruppo (riscaldamento e torello) mentre successivamente si è staccato dai compagni e ha proseguito il suo programma personalizzato.

Il fatto di per sé suona come un segnale ottimistico in vista di un possibile prossimo ritorno al campo del centravanti, che aveva posto come obiettivo la sfida di campionato contro il Torino del 10 febbraio. Erano oltre otto mesi che Ibra non lavorava a Milanello insieme al resto della squadra rossonera ma, ovviamente, questo è solo un primo passo verso il rientro in gare ufficiali, per il quale servirà ancora qualche giorno. La partita contro i granata sembrava la chance giusta per mettere minuti nelle gambe proprio puntando al duello europeo contro gli Spurs ma, considerata la scelta last second del club, è possibile che per rivedere giocare Ibra ci voglia ancora del tempo: il quarantunenne sta bene, ma tutto dipenderà dalla risposta del ginocchio destro alle sollecitazioni del campo, un banco di prova che il Diavolo vuole affrontare con tutte le cautele del caso per non incorrere in rischi inutili.