Giovedì 25 Aprile 2024

Wierer prima, Vittozzi seconda e vince la coppa

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di Gianmario Bonzi

Dal quattro al due, una... divisione che unisce. Sempre nel segno della leggenda. Dopo lo storico oro in staffetta ai Mondiali di Oberhof, con Comola, Wierer, Auchentaller e Vittozzi (citate in ordine di frazione), le magnifiche quattro arrivate dove mai l’Italia era giunta in passato, ecco un’altra memorabile giornata per il biathlon azzurro femminile, che continua a riscrivere numeri e record. Vero che Östersund è località amica da anni, ma un uno-due tricolore nella gara per eccellenza di questo sport ancora non si era vista tra fondo e carabina, e da ieri invece è realtà. Con il contorno di tante altre soddisfazioni.

Detta in parole povere, Dorothea Wierer (prima) e Lisa Vittozzi (seconda) hanno realizzato una delle più grandi imprese nella storia del biathlon italiano e forse anche dello sport di casa nostra, almeno invernale, conquistando le prime due posizioni nella gara individuale (sui 15 km) che ha aperto il programma settimanale in Svezia, penultima tappa della Coppa del Mondo 2022-2023. Con Lisa tornata ai livelli del 2019, un risultato del genere è in teoria possibile ogni qual volta le due fuoriclasse azzurre scendono sulla neve, ma realizzarlo concretamente vale alla stregua di un trionfo.

Anche per come è arrivato: entrambe non hanno mancato un bersaglio sui quattro poligoni e probabilmente l’altoatesina di stanza in Trentino, la Wierer, ha regalato la miglior prestazione sugli sci stretti della carriera. La doppietta femminile fino a ieri era inedita in casa Italia, anche se due precedenti in campo maschile si trovano, l’ultimo dei quali risalente però al 1997. Se Dorothea esulta per il secondo trionfo stagionale, non è da meno Lisa, che archivia il quarto posto consecutivo in questo format di gara (Mondiali compresi) e conquista per la seconda volta il successo nella Coppa di specialità (individuale).

Così Wierer, al 15° successo nel circuito maggiore: "E pensare che al mattino mi ero svegliata e stavo davvero male. Ma ogni volta è così. Quando mi sento al meglio non va bene poi la gara, e viceversa. Più veloce di Herrmann e Lampic nell’ultimo giro? Non so come sia stato possibile, probabilmente il mio skiman ha fatto un ottimo lavoro. Grazie!".

Vittozzi: "Questa è la coppa più bella perché il cammino è stato più tortuoso, la prima che vinsi nel 2019 fu più facile".

Domenica la mass start.