Giovedì 25 Aprile 2024

Wembley: 125 posti per l’Italia su 60 mila

Altra mossa inspiegabile di Ceferin per martedì con la Spagna: e in caso di finale saranno solo mille, con uno stadio pieno di inglesi

di Paolo Franci

Il numero uno della Figc Gabriele Gravina dice: "Alla vigilia dell’Europeo l’obiettivo era di arrivare a Wembley con un progetto entusiasmante". Obiettivo stracentrato, con il pieno di vittorie e una squadra talmente bella che ti viene in mente Grace Kelly. E infatti: "Il concetto di bellezza che diffondono i nostri ragazzi e che sta contaminando tutto il Paese non è solo legato al calcio che stiamo giocando ma anche alla qualità dello stare insieme e al sentimento di amicizia". Perfetto, presidente. Solo che poi Gravina racconta come l’Uefa - su indicazione del governo inglese - abbia deciso che di questa amicizia, di questa bellezza e dello stare insieme ne godranno solo 125 persone provenienti dal nostro Paese. Sì, avete letto bene: centoventicinque italiani a Wembley su 60mila spettatori previsti per le note limitazioni in Gb. E (scongiuri please) dovessimo andare in finale sarebbero appena mille. Sì, mille. Cioè, lo stadio pieno, ma solo di inglesi, oltre agli italiani residenti per i quali sono disponibili 6400 biglietti.

E questo nonostante i 21.974 nuovi contagiati di Covid-19 (dati del 2 luglio) con la variante Delta. E non c’è stato verso di far cambiare idea al rigido Alexander Ceferin. Cioè, per la supersfida tra Italia e Spagna ci saranno un pugno di italiani e spagnoli e non si è pensato a spostare la sede con quel bilancio spaventoso di contagi? Ma non era l’Europeo della ripartenza, del tifo e della passione? Di chi, se non dei tifosi delle squadre che giocano una semifinale europea e non potranno assistervi? Pazzesco. Neanche i tackle di Draghi e Angela Merkel hanno smosso l’Uefa di fronte all’evidenza.

E qui chiamiamo ancora una volta in causa il Divino Giulio (Andreotti) primo teorico del "A pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca", Sì perchè non si comprende proprio l’ostinazione dell’Uefa nel tenersi aggrappata a Londra e a Boris Johnson. A meno che non si torni alla storia della SuperLega. Cioè, se non ci fosse stato BoJo a scendere in campo e a mettere sotto scacco la SuperLeague, inducendo i club inglesi a farsela sotto fino al voltafaccia, forse adesso Agnelli e Perez starebbero lì a fare i sorteggi del campionato dei ricconi. Il Divino Giulio, con quel suo sorriso ironico, ci avrebbe pensato eccome al senso di gratitudine dell’Uefa verso Bojo. Eccome.

Torniamo ai tifosi. Ora, l’Uefa alla vigilia di Euro2020 ha preteso la certezza dei 15mila (25% della capienza) spettatori per ogni stadio in mancanza dei quali addio Europeo. Esattamente quel che è capitato a Bilbao e Dublino, rimpiazzate da Siviglia e San Pietroburgo. Diceva, il 17 marzo scorso, Ceferin: "Tutte le città dovranno garantire la presenza dei tifosi allo stadio...". Qualcuno oggi ironizza nei palazzi del pallone: "Forse intendeva i tifosi inglesi...". Surreale il fatto che la capienza di Wembley, - nella capitale del Covid, Londra - sia aumentata proporzionalmente,più o meno, all’aggressività della variante Delta. Lo stadio è off-limits per chi arriva dall’estero, quindi anche per gli italiani e la Gran Bretagna ha confermato l’obbligo di quarantena di 10 giorni per chiunque arrivi da un Paese europeo che non sia Gibilterra o l’Islanda ma intanto la capienza dello stadio e’ stata portata dal 25% di Italia-Austria (22mila spettatori) e dal 50% di Inghilterra-Germania (45mila persone) al 75% per le semifinali. Il tutto malgrado l’allarme per la variante Delta sia arrivata al 70% . E qui, ci chiediamo perchè l’Uefa non abbia spostato la sede delle finali, garantendo la possibilità di fare il tifo per la propria squadra, qualunque sia? E poi, incredibilmente, per la trasmissione della variante Delta dalla Gran Bretagna era più pericolosa Ucraina-Inghilterra di ieri a Roma, con lo spauracchio delle trasferte degli inglesi, di una Final Four tutta a Londra. Vai a capire. O a pensar male.