"Voglio vincere l’oro anche a Parigi davanti a centomila spettatori"

L’obiettivo di Tamberi: "A Tokyo non c’era il pubblico, nella Nba ho capito la differenza". L’1 settembre si sposa

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di Leo Turrini

"Alla meravigliosa esperienza dell’All Star Game della NBA sono già debitore di uno stimolo in più…"

Come tutti, Gimbo Tamberi (che ieri ha annunciato su Instagram "Chiara ha deciso! 1 settembre è la data ufficiale del matrimonio! Ultimi 6 mesi esatti di libertà.... vigilata") vive con ansia le cronache folli di un mondo passato dalla pandemia alla guerra.

"Per quello che vale-sospira il campione olimpico di salto in alto- ho espresso pubblicamente la mia solidarietà agli amici che vivono in Ucraina. Noi sportivi possiamo solo dare una testimonianza, sperando che l’incubo finisca presto".

Meglio parlare d’altro.

"Già. Allora, dicevo della mia partecipazione alla grande festa del basket NBA…"

E dell’idea che ne è scaturita.

"Eh, andare a canestro in mezzo a quella gente, a quei campioni, insomma, è stato pazzesco. Per me che da bambino immaginavo una carriera da cestista, ecco, è stato un altro sogno realizzato. Solo che…"

Solo che?

"Lì ho capito che cosa mi sono perso a Tokyo".

Beh, veramente a Tokyo un certo Tamberi ha vinto la medaglia d’oro…

"Ed è stato meraviglioso, incredibile, la fine perfetta di un inseguimento durato cinque anni. Ma non c’era il pubblico! Sugli spalti c’eravate solo voi giornalisti e i pochi atleti che avevano il permesso di entrare nello stadio".

Niente platea, niente tutto esaurito, niente boato dagli spalti.

"Esatto! Mentre stavo a fare il baskettaro allo show della NBA ci ho proprio pensato. Mi sono detto: ah, Gimbo, ma cosa sarebbe stata la notte d’oro di Tokyo con il pubblico, con il popolo, con le urla, con il calore dei tifosi?"

Soluzione.

"Una sola. Fin qui io sto riuscendo bene in una cosa: realizzare i sogni proibiti".

E quindi?

"Quindi vorrei ripetermi sulla pedana del salto in alto a Parigi nel 2024, ma stavolta con la gente, con i fans. Tra l’altro vorrebbe dire che il mondo è finalmente guarito dalle malattie e dai suoi orrori".

Magari ci scappa un altro ex aequo con Barshim, il saltatore del Qatar.

"Ah, lui già era un amico, a Tokyo è diventato un fratello. Sinceramente avrei potuto condividere l’oro olimpico soltanto con lui, per tutto quello che abbiamo passato e sofferto".

Quanto ci vorrà per batterlo a Parigi?

"Eh, gli ho già detto che conto di saltare 2,41…"