di Paolo Grilli
"Un onore aver avuto Ronaldo, ma la Juve viene prima di tutto". Così il presidente Andrea Agnelli si rivolgeva agli azionisti della Signora tre mesi fa, ed è difficile che il suo pensiero sia cambiato, nonostante l’aumento di capitale da 400 milioni sia un rattoppo a tripla cucitura dopo il rosso-choc in bilancio di 209 milioni.
Così, anche nel giorno dell’approdo in bianconero di chi studia da CR7 e subito si prende la sua maglia, Dusan Vlahovic – che rischia una denuncia per aver violato l’isolamento prima dei sette giorni previsti dopo la positività al Covid di venerdì scorso, un’interrogazione di Torselli (Fdi) è stata presentata al Consiglio Regionale della Toscana – sullo sfondo e oltre il comprensibile entusiasmo rimangono i conti da far quadrare. Un rebus multiplo per il club, zavorrato ancora da costi “pre Covid“. Tra stipendi lordi e ammortamenti, per i calciatori la Juventus spende ancora 312 milioni a stagione, i due terzi del fatturato. E il bomber serbo festeggiato ieri da star alla Continassa peserà per 150 milioni complessivi sulle casse nei prossimi cinque anni. "La Juve è immortale, c’è sempre fino all’ultimo – ha detto – è orgoglio, la tradizione, la famiglia. Voglio renderla orgogliosa". Ma ora serve anche sforbiciare. E la partita si gioca in attacco: perché è assai difficile cedere ora chi non ha reso secondo le attese in mediana (Ramsey, Rabiot), mentre è più agevole scuotere il mercato con i colleghi di reparto di Dusan.
Ovvio che il perno di tutte le trattative sia Dybala. Se non si concretizzerà il rinnovo a febbraio, Paulo potrebbe partire a giugno, destinazione City. E sarebbe una svolta totale per il progetto tecnico della Juve. Ma per avere cash nell’immediato, il giocatore che potrebbe lasciare ora Torino è Kulusevski. Subito tramontata l’ipotesi Milan per lo svedese, ora è il Tottenham del d.s. Paratici e di Conte a richiederlo, e la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto potrebbe accontentare tutti. Dejan è costato alla Juve 35 milioni, e il suo stipendio lordo è di 4,6 annui.
Con la possibilità di avanzare Cuadrado sulla trequarti nel 4-2-3-1, e con Bernardeschi ora ben rodato come altro laterale alto, l’assenza di Chiesa e la partenza di Kulusevski sembrano problemi affrontabili. Anche perché l’intenzione di Allegri sarebbe pure quella di trattenere Morata, seconda punta da affiancare a Vlahovic in un 4-4-2. Dovesse funzionare l’intesa, non è detto che la Juve non paghi a fine stagione il riscatto per Alvaro, pari a 35 milioni. Non ci sono in giro per quella cifra attaccanti di primissimo livello e la Juve, se lo spagnolo ancora dell’Atletico partisse (il Barca continua la sua corte), si ritroverebbe a dover ricominciare la caccia a u big: a meno che non abbia già firmato Dybala.
Servirà pure un centrocampista, in estate. L’effetto Vlahovic fa decollare i nomi di De Jong e Jorginho. Ma sempre per l’obbligo del contrappeso in casa Juve, un altra star potrebbe partire: come De Ligt.