Giovedì 25 Aprile 2024

Vinatzer regala un sorriso azzurro "Finalmente ho trovato fiducia"

Unica medaglia maschile, il bronzo mondiale nello slalom dietro Kristoffersen e il sorprendente greco Ginnis

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di Gianmario Bonzi

L’oro del fuoriclasse, l’argento della storia, il bronzo del futuro. Chiusura con il botto ai Mondiali di sci alpino francesi. L’ultima gara regala spettacolo, emozioni, recuperi, brividi e anche la medaglia che mancava all’Italia, quella maschile. Quella che è un bronzo, ma vale oro per i motivi che spiegheremo. Su una "Eclipse" fiore all’occhiello della rassegna iridata e con un disegno audace e difficilissimo per la seconda manche, va in scena tutto il potenziale spettacolo dello slalom maschile.

Sono almeno in 15 a vantare credenziali per la vittoria, venti per il podio. Dopo una rimonta dalla 16ª posizione di metà gara, e con il miglior tempo parziale, sulla giostra della fortuna (e della bravura) spunta il nome di Henrik Kristoffersen, fuoriclasse norvegese già oro in gigante ad Are 2019 e ora finalmente campione del mondo anche in slalom. Henrik è stato l’unico a interpretare la prima parte della seconda manche, ripida e angolatissima, all’attacco e con precisione estrema. La sua è una vittoria imperiale, con una rimonta d’altri tempi. L’impresa poi di conquistare l’iride in entrambe le prove tecniche, anche nello stesso Mondiale, era riuscita in passato solo a Hirscher, Tomba, Aamodt, Nierlich, Stenmark, Thoeni, Killy, Sailer, Eriksen.

Se l’argento mai visto prima del greco di scuola americana A.J. Ginnis è una sorpresa relativa (pochi giorni fa, a Chamonix, aveva ottenuto il primo podio in carriera in Coppa, sempre un 2° posto), l’Italia esulta per Alex Vinatzer. Il talento gardenese di 23 anni, al contrario di tante altre volte specialmente in questa stagione, ha dimostrato una grande lucidità tattica su un pendio che non permetteva di andare allo sbaraglio. ’Vinni’ ha rimontato dalla sesta posizione fino al bronzo sciando all’attacco, ma con discrezione, riportando l’Italia sul podio iridato di uno slalom maschile dopo il bronzo di Manfred Moelgg a Garmisch-Partenkirchen 2011. E’ ancora al 70%. Arriverà e farà divertire. Così gli altri azzurri: 15° Tobias Kastlunger (da 27°), 18°Stefano Gross, 23° Tommaso Sala, che purtroppo retrocede di quattordici gradini. "E’ stato un inverno tosto – racconta Vinatzer -, in cui ho faticato a trovare fiducia. Ce l’ho fatta qui a Courchevel anche se ho perduto qualcosa nella seconda manche, ma non voluto strafare con il rischio di uscire".

Italia quarta nel medagliere con 2 ori e 4 medaglie. Va bene così.