"Villeneuve era la vera identità Ferrari"

Binotto: "Passione, coraggio, attaccamento all’azienda. Per questo ancora oggi ci guida in tante scelte. E io rubai il suo poster... "

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di Leo Turrini

"Quando ero un ragazzino vivevo in Svizzera e andai a rubare il poster di Gilles dal garage di un parente per mettermelo in camera da letto. Villeneuve è stato l’idolo assoluto della mia adolescenza. Potete immaginare cosa ho provato anni dopo, quando ho cominciato a lavorare in Ferrari, accanto ai suoi meccanici… ". Sabato sera Maranello si è fermata per ricordare il mito di Villeneuve, a 40 anni dalla scomparsa. Mattia Binotto, cui appartengono le parole riportate sopra, ha tenuto a battesimo un bel documentario Rai dedicato al pilota canadese (in onda su Rai2 il 10 maggio). Il capo del reparto corse del Cavallino ha individuato un filo, ovviamente Rosso!, tra passato e presente. "Nonostante abbia vinto soltanto una manciata di Gran Premi - ha spiegato Binotto - Gilles è rimasto nella storia della Scuderia. Chi c’era non lo dimenticherà mai e chi è di un’altra generazione ha imparato a conoscerlo attraverso i racconti di chi ha vissuto quella epopea… ".

"Non nascondo che abbiamo pensato a lui, a Villeneuve, quando abbiamo scelto l’hashtag ‘essereFerrari’ per segnalare la nostra identità. In Gilles c’erano il coraggio, la passione, l’attaccamento all’azienda che gli aveva dato l’opportunità di inseguire i suoi sogni… ". "Onestamente penso di essere fortunato a non dover gestire un driver come lui! Non deve essere stato semplice per i miei predecessori, mi riferisco a Mauro Forghieri, governare l’impeto di un pilota come Gilles. Oggi è tutto diverso, è cambiata enormemente la tecnologia. Gente come Leclerc e Sainz sa, ad esempio, che deve amministrare le gomme, risparmiare sui consumi, eccetera. Una volta mica funzionava così… ".

"A proposito di presente, siamo in partenza per Miami. Domenica correremo su un circuito nuovo, un po’ cittadino e un po’ no, forse somiglia a Gedda, dove abbiamo gareggiato il mese scorso. Siamo speranzosi, sappiamo che sarà una lunga stagione… ".

IL SOGNO. Tornando alla memoria, in piazza a Maranello, grazie alla famiglia Giacobazzi che la custodisce come una reliquia, c’era la meravigliosa 312 T4, la Ferrari del 1979 con la quale a Digione Gilles Villeneuve fece a ruotate con la Renault di Renatino Arnoux. Fu un duello quasi omerico, qualcosa di mai più visto negli autodromi della Formula Uno. Davanti alla Macchina dei Sogni,gli occhi dei vecchi meccanici come Corradini, Levoni, Prandini, Pagliarini, gli uomini che furono giovani ai box con Gilles, luccicavano.

Sono passati 40 anni. Ma sembra ieri.