Mercoledì 24 Aprile 2024

Vezzali: "Una grande conquista" Ma Assist chiede: e gli altri sport?

Rizzitelli, responsabile dell’associazione atlete: "Perché 44 federazioni non fanno questo passo?"

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"Il passaggio al professionismo è per il calcio femminile una grande conquista. Ora tutti insieme al lavoro per trovare le risorse adeguate". Così su Twitter la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Lei che è stata icona dello sport femminile e conosce bene, dall’interno, la complessità e le difficolta di un passaggio evidentemente epocale. La Figc è la prima Federazione italiana a fare questo salto in avanti, e adesso si spera che l’effetto domino possa arrivare senza indugi e il prima possibile.

"Dal Consiglio Federale della Figc una decisione storica, che rompe un altro soffitto di cristallo e apre una strada nuova nello sport: dal primo luglio inizia il percorso del professionismo del calcio femminile. Grazie al presidente Gravina e a chi non ha mai smesso di credere in questa vittoria, che è di tutto il Paese!", esulta sui social la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti.

Ma è proprio sull’effetto domino che conta Assist, l’associazione nazionale atlete, attraverso le riflessioni anche polemiche della presidente Luisa Rizzitelli: "Oggi è un bel giorno per il calcio italiano: dalla nascita della Figc, nel lontano 1898, mai una donna aveva avuto accesso al professionismo, mai. Comunque sia, ci si è arrivati nel calcio: dopo 124 anni, ma ci siamo arrivati". Poi, l’affondo della Rizzitelli: "Purtroppo questo successo per il calcio italiano e per le calciatrici non sarà una vittoria per lo sport italiano, perché nelle altre discipline sportive tutto resterà come prima. Non avremo cestiste, sciatrici, nuotatrici, pallamaniste professioniste. Perché gli altri 44 Presidenti Federali, votati ed eletti dai datori di lavoro di atlete e atleti, non hanno ancora fatto il passo che invece oggi la Figc, prima in Italia, ci annuncia di aver compiuto: chiedere che le proprie discipline, non solo femminili, abbiano accesso al professionismo quando si configurino i requisiti del lavoro sportivo. Quindi attenzione: lo sport italiano non ha aperto il professionismo alle donne, come Assist chiede da 20 anni. Lo ha fatto solo il calcio, avremo ’figlie e figliastre’".