Martedì 23 Aprile 2024

Ventimila euro al giorno per gli infortunati

Un’assicurazione indennizza i club per i calciatori che si bloccano in Nazionale: da Neymar a Benzema, pioggia di risarcimenti

di Giulio Mola

Il più illustre fra quelli finiti molto presto in infermeria è il brasiliano Neymar. Poi ci sono diversi colleghi che in Qatar si sono presentati con qualche acciacco: dall’interista Lukaku (finora solo una manciata di minuti col Belgio) al francese Benzema (che scalpita dopo aver visto le prime partite dalla tribuna) all’argentino Di Maria (fra le delusioni di questo primo scorcio del torneo, del resto il suo avvio di stagione con la Juventus è da dimenticare per i problemi fisici). E se da una parte è vero che le prime a pagare gli infortuni sono le Nazionali, non si possono trascurare le ripercussioni che fratture, stiramenti e altri guai hanno sui club. Che vivono i giorni del Mondiale in ansia, con l’incubo di veder tornare qualche calciatore in stampelle. Dettaglio non da poco, visto che per la prima volta il torneo si svolge nel bel mezzo della stagione e da gennaio riprendono i campionati.

C’è chi, come Juventus, Inter e Fiorentina, che ha perso all’alba del Mondiale i propri tesserati (Pogba, Joaquin Correa e Nico Gonzalez), e anche all’estero la malasorte ha colpito (basti pensare alle defezioni di Gayà della Spagna, dei francesi Kimpembè e Nkunku, del senegalese Manè...). Ma la preoccupazione è tutta per le prossime settimane, con una domanda ovvia: se un calciatore si fa male in Nazionale ai Mondiali chi paga il danno economico al club proprietario del cartellino? Esistono un regolamento e delle tabelle che la Fifa ha attivato tramite il “Club Protection Programme“, ovvero una polizza assicurativa stipulata con i club grazie alla quale si copre il rischio di infortunio dei giocatori in Nazionale.

Dunque i calciatori che (premi della Federazione a parte) sono allenati e pagati esclusivamente dai club, devono essere assicurati per le partite delle squadre nazionali dagli organizzatori dell’evento in caso di infortunio. Il “Club Protection Programme“ garantisce che la Fifa fornisca un risarcimento per le perdite subite dal club (in particolare il pagamento dello stipendio del giocatore) durante il periodo in cui il calciatore stesso non è disponibile per la sua società, che dovrà comunque corrispondere al calciatore infortunato lo stipendio come da contratto.

Il programma a tutela dei club da eventuali perdite causa infortunio, è stato applicato dalla Fifa per la prima volta dopo gli Europei del 2012 in Polonia e Ucraina: copre e tutela tutte le squadre che concedono i giocatori per le partite delle nazionali maggiori elencate nel calendario delle gare internazionali, compresi i Giochi Olimpici. Il documento prevede un risarcimento per i club nel caso in cui i giocatori della Nazionale A subiscano uno stop temporaneo – superiore comunque a 28 giorni – a seguito di “lesioni personali causate da infortuni“. Non è previsto alcun indennizzo per malattia, copertura di invalidità totale permanente o decesso, o qualsiasi costo di cure mediche.

L’aspetto più importante riguarda ovviamente la monetizzazione del risarcimento. In base al documento rilasciato ai club e alle federazioni da parte della Fifa, "il programma compensa le squadre di calcio fino a un massimo di 7,5 milioni di euro a calciatore per infortunio. Cifra, questa, calcolata in base a un “pro rata” giornaliera di indennità fino a 20.548 euro, pagabili per un massimo di 365 giorni. L’indennità giornaliera massima è limitata a 20.548 euro per infortunio. La capacità massima (“limite aggregato”) del FIFA Club Protection Programme è di 80 milioni all’anno". E ancora: "L’indennizzo dovuto – specifica il contratto – si basa esclusivamente sullo stipendio fisso che la società di calcio paga al calciatore in quanto suo datore di lavoro. Come “Stipendio fisso” è definito l’importo di denaro pagato settimanalmente o a rate mensili, comprensive degli oneri previdenziali obbligatori".