Martedì 23 Aprile 2024

Var al minimo, l’Europeo punta sull’arbitro

Linea dura per proteste e sceneggiate, il mani involontario non annulla i gol: ecco le linee guida per il prossimo campionato

di Paolo Franci

Ci sono i pericoli conosciuti, da Ronaldo a Muller, fino a Mbappè e Benzema. Poi, ci sono gli ultimi dominatori dell’area, come la coppia Blues campione d’Europa Werner-Havertz. E infine c’è lui, sempre uguale, sempre lo stesso: il Pericolo Rosso. Cioè quell’affarino di cartone ’dieci x settevirgolacinque’ che se te lo sventolano in faccia sei finito.

Oddio, poi magari da lì partono grandi imprese in grado di cucire altrettante leggende, come quell’Olanda-Italia dell’Europeo del 2000, quando gli azzurri agguantarono la maledetta finale con la Francia, eliminando la nazionale Oranje in dieci, ai rigori, dopo il rosso a Zambrotta al 34’. E lì nacque la leggenda del rigore di Francesco Totti a Van der Sar. Il dialogo passato alla storia, è tra il romanista e Gigi Di Biagio. "A Gi’, nun te preoccupà mo je faccio er cucchiaio". Di Biagio nel panico: "Ma che sei pazzo? siamo a una semifinale degli europei!". E Totti: "Se, Se je faccio er cucchiaio!". E il resto è stupore, gioia e un video da consumare su youtube.

Non è, però, sempre gioia e leggenda quando incrociamo un arbitro con il cartellino caldo. Anzi, a volte ti capita pure quello che non dimenticherai più per tutta la vita. Come Byron Moreno, poi finito in manette per traffico di droga e incubo azzurro del mondiale coreano. Anche lì c’era Totti che fu ammonito per una presunta e inesistente simulazione, con la segnalazione di un fuorigioco che tolse a Tommasi la corsa verso il golden goal. Un epilogo che ancor oggi fa sudare per la rabbia.

Tutto questo per dire e ricordare che non è affatto vero che i cartellini e i fischietti sono tutti uguali. Anzi, il Pericolo Rosso, ma anche quello Giallo, è sempre in agguato quando timbriamo il passaporto. Ne sanno qualcosa le squadre italiane nelle Coppe. Basta riavvolgere il nastro per trovare scempi in sequenza. Arbitri scarsi a parte, le linee comportamentali in campo saranno fondamentali per non ritrovarsi nei guai. Innanzitutto, bisognerà evitare il tipico malcostume italiano: proteste, urla, capannelli, reazioni esagerate per un fischio: in Europa su queste cose picchiano duro. "Non tollereremo comportamenti antisportivi o irrispettosi nei confronti degli arbitri", ha ricordato Roberto Rosetti, presidente degli arbitri Uefa.

L’Italia del Mancio - che ieri ha perso 1-0 nella sgambata delle riserve con l’Under 20 di Bollini - è addestrata da questo punto di vista. "Siamo preparati e ben informati sul tema", filtra da Coverciano. Poi ci sono le novità regolamentari. Se il portiere passa la palla a un compagno, non potrà più riprenderla con le mani anche se gli torna con un tocco che non sia di piede, magari di testa. Questo per evitare perdite di tempo. Poi, novità sui gol che potrebbe far esplodere la protesta: un tocco di mano involontario di un giocatore della stessa squadra che diventa assist per un gol non sarà sanzionato e la rete sarà convalidata.

Sempre a proposito di novità e di un viziaccio tutto italiano e cioè quel "vallo a rivedere! vallo a rivedere!" urlato in modo scomposto dai giocatori e dallo staff tecnico all’arbitro su episodi ritenuti da Var non sarà tollerato, occhio. Anche perchè la tecnologia all’Europeo ci sarà ma ridotta al minimo per non spezzare troppo il gioco. In sostanza il direttore di gara torna al centro della scena, con il Var che interverrà solo su situazioni evidenti. Poi, ci sarà un’impennata di cartellini per le trattenute, gli ostruzionismi e in area la tolleranza per gli ’abbracci’ e le tirate di maglia e le spinte sarà sotto zero, con prevedibile aumento dei rigori. E occhio a buttarsi per terra e rotolarsi, perchè all’Europeo ogni simulazione potrebbe costare carissima.