Giovedì 18 Aprile 2024

Van der Poel nel nome di nonno Poulidor

Successo nella Milano-Sanremo 62 anni dopo l’avo, Ganna trova il secondo posto e tante conferme: "Forse potevo fare di più"

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di Angelo Costa

Ti aspetti un fenomeno, ne applaudi un altro. Non è la Milano-Sanremo dell’annunciatissimo Pogacar, è invece il giorno di Mathieu Van der Poel, anche lui di quelli che quando mirano a un bersaglio spesso lo centrano.

E’ pure il giorno di Pippo Ganna, per la prima volta nel ruolo di cacciatore di classiche: chiudere alle spalle dell’olandesone volante dopo aver tenuto agilmente il passo di Pogacar su Cipressa e Poggio è il segnale che l’Italia del dopo Nibali ha trovato subito un uomo da corse monumentali.

Benedetta Sanremo e questo suo inimitabile copione che ti fa saltare sulla poltrona dopo sei ore di sbadigli. Dai dieci minuti più elettrici del ciclismo emerge in tutta la sua grandezza Van der Poel, che a 28 anni conta cinque titoli mondiali nel cross, un paio di Fiandre, un’Amstel e una Strade Bianche, più le tappe e le maglie di Giro e Tour. E’ il degno erede di nonno Poulidor, che in questa classica si impose all’esordio 62 anni fa, staccando tutti sul Poggio dopo esser stato convinto dal suo diesse a non ritirarsi. Stesso schema per Vdp, che sullo strappo decisivo segue l’amico rivale Van Aert per riportarsi su Pogacar e il meraviglioso Ganna, poi prende tutti in contropiede prima di scollinare: la manciata di secondi che guadagna la difende con classe fino all’arrivo, senza tirarsi il collo in picchiata.

"Questa è una gara speciale, sono contento di averla vinta nel modo più bello: non sono in tanti ad arrivare da soli su questo traguardo", racconta Van der Poel dopo il bacio di rito alla fidanzata influencer Roxanne. E’ felice come un bimbo per un successo che lo avvicina anche a papà Adri, buon specialista di classiche a fine anni Ottanta, è felice perché potrà festeggiare con ketchup e patatine fritte come fa anche quando non vince, è felice perché dopo quasi trent’anni toglie il record di scalata sul Poggio al nostro Furlan (5’38’’ per chi ama i numeri).

Ha tutto per esser felice anche Pippo Ganna, sul podio di una classica al debutto come punta: da una Sanremo così esce con la conferma di essere da corsa non solo nelle crono e in pista. "Forse potevo fare di più, ma ho avuto paura di seguire Van der Poel: era la prima volta che mi trovavo in quella situazione, non sapevo come avrebbero reagito le mie gambe. Esser rimasto a ruota di Pogacar sul Poggio mi dà molto morale in vista delle classiche". Una in particolare, già cerchiata sul calendario: la Parigi-Roubaix.

Ordine d’arrivo 114ª Milano-Sanremo: 1) Mathieu Van der Poel (Ola, Alpecin) km 294 in 6h 25’23’’ (media 45,773), 2) Ganna a 15’’, 3) Van Aert (Bel) st, 4) Pogacar (Slo) st, 5) Kragh Andersen (Dan) a 26’’, 6) Pedersen (Dan) st, 7) Powless (Usa), 8) Mohoric (Slo), 11) Alaphilippe (Fra), 12) Ballerini a 32’’.