Giovedì 18 Aprile 2024

Urla, liti, nervi tesi: il nuovo Nole è un bad boy

Dalla pallata alla racchetta rotta: la conversione di Djokovic. Al Foro non vince dal 2015: oggi proverà a spezzare la maledizione

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di Paolo Franci

Chiamatela pure ‘Pietra Verde’, come quella che inseguiva Michael Douglas in una pellicola degli anni ‘80. Oppure Arca Perduta, roba da Indiana Jones. Sì perchè la caccia al trionfo qui al Foro per Djokovic è divenuta un’ossessione. Qui ha vinto 4 volte e giocato 9 finali. Oggi contro Schwartzman che ha battuto Shapovalov in tre set giocherà la decima. Inizio alle 17, mentre alle 14,30 va in scena la finale femminile Halep-Pliskova. Il punto è che Nole non vince da quel regale epilogo del 2015, forse il punto più alto degli ultimi anni qui al Foro Italico quando il serbo vinse in due set contro Sua eleganza Roger Federer. Da lì, il suo amore per Roma s’è sempre interrotto sul più bello. Nel 2016 perde con Andy Murray. L’anno dopo paga l’impennata di Zverev e lo scorso anno le prende da Nadal. Se non è questa una maledizione. Il punto è che Nole ci tiene a vincere qui. E la sua non è retorica di convenienza. Dopo il primo match giocato contro Caruso, ha usato il rito della firma sulla telecamera per scrivere: "Forza Roma, ti amo, mi mancate".

E non c’è stato match vinto in cui non abbia inscenato il ringraziamento al pubblico – che ieri è tornato con mille spettatori – inchinandosi davanti alle tribune vuote. Ieri ha battuto l’iceberg norvegese Ruud, che nel primo set lo ha portato al limite sul piano nervoso. E ha sofferto e, soprattutto, saputo soffrire, nella guerra di nervi degli ultimi game del primo set incassando anche un warning (esagerato) per aver urlato contro l’arbitro di sedia. E tra l’altro aveva pure ragione. Succede tutto sul 5-4 Ruud. Sul 15-15 il giudice di linea dà una palla buona al norvegese. Il giudice di sedia scende e conferma. Nole si dispera, urla. Si sa: sulla terra l’occhio di falco non c’è ma in tv sì e dà ragione a Nole, la palla era fuori. Djokovic annulla due set point fa 5-5 e annulla tre palle break. Il set sembra non finire più e alla fine vince Nole liberando un urlo mai sentito prima o quasi da uno come lui neanche nelle grandi finali. Nole vincerà poi in due set (75 63) ma in quell’urlo, nel warning, nelle liti c’è la conversione verso il Bad Boy, culminata nella grave leggerezza dell’Adria Tour, torneo da lui organizzato senza precauzioni anti Covid. Poi c’è stata la pallata al giudice di linea (involontaria) agli Us Open che gli è costata la squalifica. Eppoi, quel "Bravo ora sei diventato famoso!" urlato al giudice di sedia che gli rifila 2 warning di fila durante la finale degli Australian Open vinta contro Thiem. Qui al Foro ha urlato e rotto una racchetta, però poi, quando sorride, torna ad essere il caro vecchio Nole.