Giovedì 25 Aprile 2024

Una Sanremo per tre: ma attenti alle sorprese

Alaphilippe, Van Aert e Van der Poel i superfavoriti nella classicissima di 299 chilometri. Dalla Cipressa in poi, però, tutto può succedere

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di Angelo Costa

Alaphilippe, Van Aert, Van der Poel: in questa Milano-Sanremo, non si scappa da lì. Se la giocano i tre che hanno una marcia in più, nelle classiche e al momento. Poi ci sarebbe la variante fantasia, che tre anni fa consentì all’ultimo italiano vincente, Vincenzo Nibali, di prendere in contropiede i velocisti: con quei tre fenomeni in giro, diventa dura anche giocar d’anticipo.

E’ il bello del ciclismo e dello sport: trovare chi riesce ad essere più bravo dei bravissimi. Lunghissima e affascinante, la Sanremo si ripresenta oggi in veste classica: oltre alla tradizionale data, i 299 chilometri di gara ritrovano la Liguria, i suoi Capi e anche il suo vento. Ci si arriva dal passo del Giovo, perché il Turchino è chiuso per frana, ma cambia poco. Si presenta anche in un formato diverso, ristretta a un trio di strafavoriti: sarà bello scoprire dove se le suoneranno. Ai loro avversari il compito di rendere la corsa imprevedibile: di tante qualità della Sanremo, questa resta la migliore. L’ultimo dei sorprendenti resta Nibali, che a 36 anni una piccola voglia la coltiva ancora. Lo sorreggono una discreta forma, l’esperienza e la capacità di reggere l’urto di quasi sette ore di gara.

"Ogni edizione è una storia diversa. Tutti sanno cosa aspettarsi, ma nessuno sa cosa succede dalla Cipressa in poi. Possono vincere in tanti, ma non devi sbagliare nulla fin dal via", racconta lo Squalo. Che sulla nuova generazione di dominatori ha da tempo espresso la sua opinione: inutile guardare valori fisici e computer, questi vanno più forte e stop. Dei tre che vanno più forte, il più lanciato è Van der Poel, che fin qui ha vinto più degli altri: prima il mondiale di cross, poi Strade Bianche e due tappe alla Tirreno-Adriatico. In quella dei muri marchigiani ha fatto prove di Sanremo, con una fuga solitaria negli ultimi 50 chilometri, sfidando il freddo in tenuta estiva: da qui il sospetto che anche oggi possa attaccare da lontano per cercare di pareggiare i conti con i rivali, vincitori delle ultime due edizioni. "Se lo fa, gli vado dietro", dice Alaphilippe, che sfida anche la storia perché un iridato non brinda su questo traguardo da quasi quarant’anni (Saronni, 1983). Quanto a Van Aert, non lo dice, di sicuro la pensa allo stesso modo. A pensarla diversamente sono tutti gli altri: Matthews, Schachmann, i velocisti Demare e Ewan e l’irriducibile basco Aranburu fra gli stranieri, dove Sagan resta una pericolosa incognita, mentre dei nostri oltre a Nibali sognano in segreto Nizzolo, Ballerini, Vendrame, Trentin e pure Ganna. Auguri a tutti e auguri anche ai telecronisti, loro pure attesi da una giornata lunga: per la prima volta diretta integrale dal via, con Rai ed Eurosport collegate dalle 9,15. Auguri anche a chi la guarderà tutta.