Un Dybala indiavolato per convincere Pirlo e la Juve

Morata resta ai box, toccherà ancora a Paulo: con il Milan tanti gol pesanti, ora ne cerca uno per strappare il rinnovo

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Ci sono gol inutili che, però, servono tantissimo. Come quello di Paulo Dybala domenica sera nei titoli di coda della sfida già ampiamente vinta contro l’Udinese. Un insolito destro regalato a tabellino e amanti delle statistiche, diremmo. Se non fosse che quella rete è un bel colpo di forbice ai fili che da tempo soffocano uno dei talenti più puri in circolazione, eletto miglior giocatore del campionato non più tardi di pochi mesi. Prima il tunnel del Covid lungo una quarantina di giorni: poi un infortunio che ad agosto lo fa arrivare mezzo rotto alla sfida-clou con il Lione dove si rompono del tutto lui e la Juventus di Sarri. Quindi, la rivoluzione con Pirlo che, però, da subito preferisce alla qualità del dieci, la consistenza di un nove: il Morata-bis decolla, Dybala sprofonda.

Tra comparse in campo e dubbi sul futuro, un rinnovo che tarda e un mercato che si avvicina. Sembra la fine, poi il primo gol in campionato al Genoa a metà dicembre e la corsa ad abbracciare Pirlo, sintomo di un feeling che comunque c’è. Come domenica, dopo la rete all’Udinese. Ancora un abbraccio al tecnico e un altro, pizzicato dalle tv, a Fabio Paratici. Che sia il preludio di una fumata bianca sul contratto? La distanza tra richiesta (15 milioni) e offerta (10-11 più bonus) pare più corta. Con Morata ancora ai box, una rete decisiva nel big-match di domani riavvicinerebbe Dybala alla Juve e la Juve proprio al Milan capolista distante 10 punti. Il Diavolo gli porta bene: otto gol in carriera, spesso decisivi, 2 col Palermo e 6 in bianconero. Ma anche il rigore di Doha sbagliato che consegnò la Supercoppa 2016 ai rossoneri. Intanto per un Cuadrado che torna, c’è un Alex Sandro che si ferma: il brasiliano è positivo al Covid.

Gianmarco Marchini