Un altro Ciro di "prova" Ma il Gallo alza la cresta

Domani sera Mancini dovrebbe confermare l’undici anti-Belgio (Spinazzola a parte): ancora fiducia a Immobile, con Belotti che scalpita per una maglia

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L’Italia torna in viaggio: partenza questa mattina alle 11 da Firenze con destinazione Londra dove domani sera a Wembley è in programma la semifinale con la Spagna, ma soprattutto dove domenica si disputerà l’ultimo atto dell’Europeo. Sulla strada, però, ci sono le Furie Rosse, una rivale storica. Arbitrerà il tedesco Brych.

Mancini è orientato a confermare per gran parte la stessa formazione che ha superato il Belgio venerdì nei quarti, unica eccezione ovviamente l’impiego di Emerson favorito per sostituire Spinazzola che dopo il gravissimo infortunio (lesione al tendine d’Achille) ha lasciato sabato Coverciano per operarsi.

Domani sarà anche una sfida di filosofie di gioco, con la Spagna più classicamente disposta nel 4-3-3 e più votata al possesso palla (ma sempre in velocità) e l’Italia più incline a una costruzione rapida e dinamica. Entrambe però non possono rinunciare a un pressing alto. Su questo gli azzurri hanno lavorato durante l’allenamento di ieri, fatta eccezione per Toloi e Belotti che dopo la fase di riscaldamento hanno svolto un lavoro specifico, a parte, per qualche fastidio fisico, anche se nel rispetto di un programma già stabilito. Quindi non sembrano esserci allarmi nel clan azzurro, e salvo imprevisti davanti a Donnarumma agiranno Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini e Emerson, nel mezzo Barella, Jorginho e Verratti, in attacco Chiesa, Immobile e Insigne, nessun stravolgimento tattico anche se dietro le quinte scalpitano il recuperato Florenzi (dovesse toccare a lui gli farebbe posto il napoletano Di Lorenzo), Locatelli, Pessina e Berardi.

"Qui siamo tutti titolari – ha detto Nicolò Barella, splendido non solo sul gol venerdì –. Parlare ad esempio solo di me, Verratti e Jorginho sarebbe irrispettoso, insieme a quello dell’Inter è il centrocampo più forte in cui abbia mai giocato. Qui c’è grande rispetto ma pure una sana rivalità che ci spinge tutti a fare sempre meglio".

Difficile pensare che Mancini voglia operare variazioni nello schieramento nella partita più importante. Ed è quindi logico che al centro dell’attacco rimanga Ciro Immobile, a secco dopo la partita di esordio ma sempre molto prezioso con i suoi movimenti. A gara in corso, poi, tutto sarà possibile, con l’inserimento di Belotti e magari anche di Raspadori. Il bello di questa Italia è che le gerarchie e le precedenze restano fuori dallo stadio.