"Tutti con Koulibaly. Milano non mi fischi"

Donnarumma solidale con il difensore del Napoli: "E’ vergognoso quello che è successo, noi giocatori siamo con lui". La Figc indaga

Migration

di Paolo Franci

"Scimmia di m.". Quel maledetto, ignobile insulto sparato in faccia a Koulibaly, Anguissa e Osimhen, per fortuna non s’è fermato lì, tra campo e tribuna del Franchi. No, per niente. Sta facendo il giro che deve fare, il più ampio possibile, con l’obiettivo di dare una shakerata alle coscienze e inchiodare i colpevoli e cacciarli via per sempre dai nostri stadi, così come è doveroso fare.

I fatti sono noti. I tre giocatori di colore sono stati oggetto di insulti razzisti al Franchi, durante Fiorentina-Napoli. E alla fine del match Koulibaly ha deciso di ragire urlando a chi lo aveva insultato: "Mi hai detto scimmia? Dai vieni qui a dirmelo in faccia!". Poi ha denunciato sui social l’accaduto, al pari di Osimhen e Anguissa. E da lì, oltre alla marea di messaggi di solidarietà, quel maledetto insulto ha preso la via che deve prendere. La Fiorentina, con una nota, ha detto di aver "messo a disposizione della questura tutte le immagini video e tutti gli strumenti in proprio possesso perché vengano individuati i colpevoli", annunciando che una volta individuati li caccerà dallo stadio per sempre. Considerando che ci sono i video di sorveglianza e che diversi testimoni hanno visto il protagonista - o i protagonisti - dell’osceno episodio, è facile attendersi novità a stretto giro di posta sull’identificazione dei colpevoli.

Ha aperto un’indagine anche la Procura della Figc, che attende gli sviluppi del lavoro della questura, ma già in possesso della dettagliata relazione scritta dagli 007 federali presenti a bordo campo. Inoltre, saranno ascoltati, nei prossimi giorni, sia i calciatori del Napoli oggetto dei cori, sia i tesserati presenti in qualità di testimoni.

L’accaduto non poteva non irrompere con prepotenza nel ritiro azzurro, dove si teme che bersaglio degli insulti - anche se non di tenore razzista in questo caso - al Meazza possa essere Gigio Donnarumma. L’ex Milan, prima di parlare del ritorno nel ’suo’ stadio, ha condannato energicamente quanto accaduto al Franchi: "Noi giocatori siamo con lui e contro ogni tipo di discriminazione. E’ vergognoso e vogliamo combattere il razzismo in ogni modo possibile".

Poi, anche se Gigio non lo dà a vedere, l’attesa di capire come lo accoglierà il Meazza un po’ di tensione gliela crea: "Se mi dovessero fischiare? Mi spiacerebbe. Al Milan ho dato tutto e spero che questioni del genere siano messe da parte. Io sono e sarò sempre un tifoso del Milan. Tra noi zero problemi, sento spesso Pioli, ho salutato Maldini e gli ho fatto i complimenti".

In mezzo alle rose e ai fiori che sbocciano tra Gigio e la sua ex società, ci sono le spine, neanche poche, per il Mancio. Dopo aver rinunciato a Immobile, Belotti, Sensi e incassato l’infortunio di Toloi e Pessina, il ct ha dovuto rinunciare anche a Zaniolo che ha accusato un problema muscolare. Al suo posto Mancini ha chiamato allora un suo pupillo, quel Federico Dimarco che lanciò all’Inter nel 2015 e che il ct tiene sotto osservazione da tempo. Tonali resta dunque con l’Under21: ritenuta fondamentale la sua presenza nella corsa alla qualificazione degli Europei.