Troppe proteste, pochi cartellini

Paolo Franci

Sul fatto che Mourinho debba dare una calmata ai suoi non ci piove, considerando che erano reduci dalla scazzottata con quelli del Bodo, oggetto di inchiesta Uefa. Ora sarà il caso che la Roma metta le cose in chiaro con lo staff di Mou. Però poi, Walter Sabatini che all’improvviso si scandalizza e irrita per un malcostume del pallone nel quale prospera e lavora da decenni, un po’ stupisce. Sabatini s’è imbufalito perchè la panchina della Roma saltava su ad ogni decisione arbitrale, mettendo pressione sulla la squadra arbitrale, a suo dire. E allora, ci piacerebbe che i cartellini iniziassero a svolazzare come stormo di uccelli migratori sul muso di coloro che fanno minaccioso capannello intorno all’arbitro; di quelli che chiedono cartellini per l’avversario come fosserò bignè; degli esagitati in panchina; di quelli che appena sfiorati dall’avversario si rotolano e poi si rialzano lesti, se conviene. Basta col calcio dei furbi e della slealtà sportiva scambiata per "esperienza e agonismo". Perchè poi ci si scandalizza se un giovane arbitro viene picchiato in periferia o se il papà di un bimbetto della scuola calcio gli urla dagli spalti: "Buttati per terra che ti dà punizione!". L’etica nel calcio è morta o forse non è mai nata, ma ricordare più spesso alle star del pallone che milioni di occhi innocenti guardano, imparano e prendono spunto dalle loro bravate non costa nulla, anzi sono parole spese bene in mezzo a milioni di altre al vento.