Troppe critiche alle azzurre

Il flop agli Europei

La nazionale di calcio femminile (Ansa)

La nazionale di calcio femminile (Ansa)

Calcio da oratorio, bassa qualità di gioco, figuracce irripetibili". A seguire il web, l’Europeo rosa è stato un fallimento totale. Una condanna che va oltre le due sconfitte: rovinosa quella con la Francia, sfortunata quella col Belgio. L’eliminazione nella fase a gironi ha riaperto vecchie ferite, resuscitato luoghi comuni e revanscismi maschilisti. Un sussulto di testosterone mal speso, vista la figuraccia dei maschi pallonari, che hanno fallito il secondo mondiale consecutivo.

Più che sul campo, l’Italia di Milena Bertolini ha perso il suo Europeo nel bombardamento mediatico che ha investito il gruppo delle azzurre. Bene il professionismo al femminile e la scalata, anche economica, verso il ricco pallone al maschile. Ma la nuova condizione impone riflettori, fari puntati, ore quotidiane di dirette TV. Una pressione mediatica che Sara Gama e compagne hanno faticato a reggere. Caricate di attese eccessive e di pesanti responsabilità, hanno finito per rendere al di sotto del loro valore tecnico, sconfinando nel terreno minato della delusione.

Eppure le donne del calcio possono vincere proprio ora la loro battaglia culturale. Dimostrando che sanno gestire le sconfitte più e meglio degli uomini. Affidandosi alla saggia misura della loro umanissima ct. Dimostrando all’universo maschile che donna è bello anche nel pallone. A dispetto dei leoni del web e delle loro sommarie e frettolose condanne.