Martedì 16 Aprile 2024

Tridente spuntato, alla Juve basta Rabiot

Il francese decide la sfida con la Viola, seconda vittoria di fila per la Signora. Annullati col Var i gol di Vlahovic e Castrovilli, veleni nel finale

Migration

dall’inviato Riccardo Galli

Il ‘corto muso’ di Allegri colpisce anche la Fiorentina. Un gol di Rabiot confeziona un ko cinico ma che la Juve ha voluto e cercato a tutti i costi con l’obiettivo di rigenerare al massimo la classifica segnata dalla penalizzazione. Gioca tutto sommato a testa alta e con la grinta giusta la squadra di Allegri, pronta a offuscare le idee di una Fiorentina che di sicuro è stata più coraggiosa di altre volte, ma che allo stesso tempo ha continuato e continua a scontrarsi con un’astinenza da gol imbarazzante.

Non si segna, nella Fiorentina e il problema, cronico, continua a far perdere partite e terreno in una classifica ormai distante anni luce da ambizioni emozionanti. Juventus e Fiorentina si affrontano a viso aperto. A guidare l’offensiva bianconera c’è (oltre a Di Maria) la coppia degli ex, Chiesa e Vlahovic. E’ la prima volta che i due affrontano insieme la Fiorentina da ‘nemici’.

Juve all’attacco, dunque, ma anche Italiano presenta un tridente particolare, lasciando in panchina i due centravanti di ruolo (Jovic e Cabral) per schierare Gonzalez e Ikoné esterni e Koaume come da ‘falso nueve’. Nervi tesi nei primi minuti, poi si comincia a giocare. I viola s’incuneano piuttosto bene fra le linee avversarie, i bianconeri spingono con decisione in contropiede.

E’ di Kostic (11’) il primo lampo, ma la conclusione da facile posizione è imprecisa. Ed è ancora Kostic (23’), in scivolata, a far tremare la difesa viola, dopo che Vlahovic non arriva in tempo su un pallone che taglia l’area piccola. Decisiva la chiusura di Terracciano. La Fiorentina appare più attenta rispetto a quanto visto nei ko con Torino e Bologna. E’ la Juve però che continua a crescere e il vantaggio arriva poco dopo la mezz’ora. Ennesima incursione di Di Maria e stacco di testa di Rabiot che Terracciano prova a respingere in extremis, ma ‘l’alert’ al polso dell’arbitro Fabbri dice che la palla è già oltre la linea: 1-0. Ed è così che si chiude il primo tempo.

La ripresa inizia con una Fiorentina coraggiosa. Kouame e Nico si accendono due volte, ma la palla solca l’area bianconera senza che arrivi la zampata decisiva di Gonzalez. Zampata che (58’) prova a dare, dall’altra parte, Vlahovic. Lo spunto di Kostic taglia la difesa viola e fa partire l’ex viola che salta Terracciano e la mette dentro. Tutto bello, forse, ma il Var richiama l’arbitro e cancella tutto: fuorigioco.

Girandola di sostituzioni in arrivo con Allegri che chiama fuori proprio Vlahovic (tocca a Kean, che poi fallisce tre occasioni piuttosto facili) e Italiano che inserisce Jovic per Ikoné. Per i viola ecco anche Castrovilli per provare a dare qualità alla manovra.

Il ritmo del match però non cambia e la lucidità offensiva della Juve si porta al livello di quella viola. Spunta anche Cabral (fuori Nico Gonzalez) per gli ultimi assalti della squadra di Italiano. Si corre all’88’ e una bordata dalla distanza di Castrovilli gela la Juve. Gran gol (sarebbe stato) ma Fabbri si fa chiamare al Var, rivede l’azione e cerchia in rosso la posizione di fuorigioco di Ranieri su cui cerca di intervenire Locatelli. Scintille fra i giocatori, non le prime della partita, ma Fabbri spegne subito il principio di rissa. Finisce qui, la domenica di Juventus-Fiorentina. La domenica del Var. Con Allegri che a fine partita battibecca con un tifoso bianconero in tribuna, reo di aver fischiato i suoi giocatori.