Tra Sanchez e Lautaro spunta Emerson

Conte potrebbe confermare il Nino Maravilla contro il Bologna. Intanto dopo Hakimi l’Inter segue Palmieri: servono 30 milioni.

di Mattia Todisco

Dopo il 6-0 al Brescia Conte ha chiesto ai suoi di mantenere alta la tensione in vista di Inter-Bologna, sfida che a campi invertiti diede parecchi grattacapi ai nerazzurri, lo scorso novembre. Gli ospiti strapparono tre punti in rimonta solo nelle battute conclusive per un ingenuo fallo da rigore di Orsolini su Martinez (gol di Lukaku). Turnover ce ne sarà con moderazione, perché Brozovic non è ancora in condizioni per poter giocare dal 1’ e Skriniar deve scontare il terzo e ultimo turno di squalifica. I cambi, nelle impressioni della vigilia, saranno Candreva per l’affaticato Moses, Eriksen per Borja Valero e Lukaku per Martinez. A meno che Conte non decida di tenersi il più in forma Sanchez come carta a gara in corso, dando una nuova opportunità all’argentino, ad oggi immerso in una fase di down contro cui non ha trovato un antidoto.

Sulla strada dell’Inter, due ex con buoni ricordi a Milano. Rodrigo Palacio ha avuto la sfortuna di incrociare i destini nerazzurri in un quinquennio nel quale i compagni non erano all’altezza delle sue doti. Aver siglato 58 reti in totale, con punte di 22 e 19 nei primi due anni, è un segno di quanto l’argentino avrebbe meritato maggior fortuna.

L’altra vecchia conoscenza è Sinisa Mihajlovic, passato su ambo le sponde del Naviglio ma con esperienze vincenti solo su una delle due, quella in cui ha alzato due volte la Coppa Italia, una la Supercoppa Italiana e per effetto di Calciopoli anche uno scudetto nel 2006. Successi replicati da vice-allenatore di Mancini (altri due campionati e una Supercoppa pochi mesi dopo il ritiro).

Nella particolare estate del calcio lontano dagli ombrelloni, alle notizie di campo si mischiano i rumors di calciomercato. Ufficializzato Hakimi, il nome che circola ora è quello di Emerson Palmieri. Conte ci spera, ma servono 30 milioni, un accordo sulla formula (cessione definitiva o prestito con diritto di riscatto) e la volontà del Chelsea di non ostacolare una trattativa la cui soluzione positiva farebbe molto piacere all’ex c.t., con cui l’addio è stato tormentato quanto una telenovela sudamericana.